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Fusione tra Luxottica e la francese Essilor

Iniziativa di consolidamento internazionale che apre anche interrogativi per il futuro
L’accordo è stato sottoscritto domenica 15 gennaio: Luxottica si fonderà con Essilor, azienda specializzata nella produzione di lenti, dando vita al più grande gruppo mondiale dell’occhialeria con un’operazione da 50 miliardi di euro. Nascerà così una realtà con più di 140.000 dipendenti e vendite in oltre 150 Paesi. Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, sarà il maggiore azionista della nuova società con una quota superiore al 30% (mentre il secondo azionista non raggiungerà il 5%) e la guiderà per i prossimi tre anni come presidente esecutivo e amministratore delegato. Il consiglio di aministrazione sarà paritario, con 8 componenti espressi da Luxottica e 8 da Essilor, la sede sociale sarà in Francia e la Borsa di riferimento quella di Parigi.
Nel commentare l’accordo Del Vecchio ha detto che con questa operazione si è concretizzato il suo sogno di dare vita ad un campione nel settore dell’ottica totalmente integrato ed eccellente in ogni sua parte. «Finalmente – ha dichiarato ancora – dopo cinquanta anni di attesa, due parti naturalmente complementari, montature e lenti, verranno progettate, realizzate e distribuite sotto lo stesso tetto». Del Vecchio ha anche assicurato che il nuovo gruppo continuerà ad investire anche in Italia perché vuole essere un campione europeo che mantiene forti le sue radici.
Alla soddisfazione di Del Vecchio per le prospettive di rafforzamento che si aprono ha fatto eco, a livello locale, quella della Cisl che, con Nicola Brancher, ha fatto presente che «l’operazione va a consolidare ulteriormente la leadership mondiale di Luxottica in un settore in crescita e assolutamente strategico per la provincia di Belluno».
A livello nazionale, invece, non sono mancate anche, perplessità e critiche, ispirate per esempio dal timore che la successione di Del Vecchio risulti difficile e le possibili dispute tra gli eredi che aspireranno a prenderne il posto possano indebolire la componente italiana del gruppo.
Inoltre è stato sottolineato il fatto che la società che nascerà sarà da subito più francese che italiana. Da parte sua Del Vecchio ha risposto che la sua famiglia è unita e che il riferimento a Milano e al Bellunese resterà preciso e saldo.

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