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Lunedì 20 febbraio 2017

Settanta quintali di fieno a fuoco a Lamon

I Vigili del fuoco di Feltre sono intervenuti nel pomeriggio/sera di ieri in comune di Lamon, in località Cies, con autopompa serbatoio e autobotte, coadiuvati dai vigili volontari di Feltre intervenuti con una campagnola e una vettura, per un incendio che ha coinvolto un deposito di fieno. Settanta i quintali di fieno che sono andati in fumo e che erano custoditi in un prato, per fortuna in un luogo distante dalle abitazioni. Lo spegnimento delle fiamme e di bonifica del sito hanno richiesto il lavoro di alcune ore.

Incendio a una canna fumaria a Lasen di Feltre

I Vigili del fuoco di Feltre, con autopompa serbatoio e autoscala, insieme ai pompieri volontari di Feltre con autopompa serbatoio e autobotte e l’autobotte di Belluno sono intervenuti questa notte in località Lasen di Feltre per un incendio a una canna fumaria che ha interessato parzialmente il tetto di una porzione di casa adibita a deposito.
Sul posto hanno lavorato 12 operatori dei Vigili del fuoco.

Seren del Grappa, grave infortunio facendo legna

Attorno alle 12.20 di sabato il 118 è stato allertato per un infortunio nei boschi di Col dei Bof, in comune di Seren del Grappa. Mentre faceva legna assieme alla moglie, infatti, un residente della zona di 77 anni era stato colpito alla testa da un ramo. Individuato il luogo, l’elicottero di Treviso emergenza ha sbarcato in hovering nelle vicinanze il tecnico di elisoccorso e il personale sanitario, che hanno subito prestato le prime cure all’infortunato, per poi atterrare non distante. L’uomo, con un probabile trauma cranico, è stato quindi trasportato fino all’eliambulanza decollata in direzione dell’ospedale di Belluno.

Quale futuro per l’ospedale Codivilla Putti di Cortina?

Il Partito democratico del Veneto vuole fare un approfondimento sul destino che la Regione intende riservare all’ospedale Codivilla Putti di Cortina. In commissione Sanità del Consiglio regionale è arrivata la scorsa settimana la delibera con cui la Giunta prende atto che la proroga di 30 mesi della sperimentazione termina il 29 aprile 2017 e afferma la volontà di fare una gara per assegnare la gestione del Codivilla Putti a un soggetto privato accreditato. «Cosa succede dal 30 aprile?», chiede il consigliere regionale del Pd, Claudio Sinigaglia. «Il servizio verrà interrotto o proseguirà e se sì, con quali modalità e con quali criteri?». La delibera di giunta è del 27 gennaio. «L’idea sembra quella di portare a 80 i posti letto, per questo è necessario il passaggio in commissione, ma è tecnicamente impossibile che la Regione riesca a fare la gara e l’assegnazione della nuova gestione entro la fine di aprile», afferma Sinigaglia. «In primo luogo, perché la società che attualmente gestisce il Codivilla Putti è al 51 per cento pubblica, dell’Ulss 1, e al 49 per cento privata. Per avere la possibilità di agire, l’Ulss 1 deve acquistare il 100 per cento della società. In secondo luogo perché mancano i tempi tecnici». Incerto il destino dei circa 30 dipendenti pubblici e circa 120 assunti dalla società privata che ha attualmente la gestione della struttura. «Siamo molto preoccupati», afferma il deputato bellunese Roger De Menech, «la sperimentazione era terminata nel 2014 e grazie alla legge regionale 33 dello stesso anno promossa dal Pd era stata prorogata di 30 mesi impegnando la Giunta a coinvolgere università e centri di ricerca specializzati nel settore delle infezioni ossee e della traumatologia sportiva. Nulla di tutto questo è stato fatto, i trenta mesi sono trascorsi invano». «E’ un passo successivo nel disinvestimento sulla sanità in montagna, in particolare nelle zone a maggiore vocazione turistica», dice la segretaria provinciale del Pd, Erika Dal Farra. «L’ospedale di Cortina, oltre a svolgere una funzione essenziale per garantire la salute dei residenti e dei turisti, è uno dei pilastri per i Mondiali di sci del 2021». Nelle prossime settimane, il Partito democratico si attiverà per un incontro a Cortina con tutti i soggetti coinvolti per sensibilizzare la Regione a salvaguardare uno degli ultimi baluardi della sanità nelle Dolomiti bellunesi.

Lavori in Zoldo contro il rischio idrogeologico

La frazione di Pianaz in Val di Zoldo fu pesantemente colpita dall’alluvione del 1966 che, fra l’altro, causò un profondo e ripido dissesto in sinistra orografica del torrente Maè. A seguito di quell’evento fu realizzato un muro d’argine della lunghezza di circa 110 metri al piede del versante e una briglia a valle del muro stesso. "Negli anni la dinamica fluviale ha profondamente modificato l’alveo del torrente Maè", fa presente l’assessore regionale alla difesa del suolo Gianpaolo Bottacin, "e l’evento alluvionale del novembre 2014 ha contribuito significativamente al crollo parziale delle opere costruite. Proprio a seguito di quest’ultimo evento abbiamo finanziato tre interventi, che stiamo seguendo tramite i nostri uffici del Genio Civile, per ripristinare il regolare deflusso delle acque del Maè". Dopo un primo piccolo intervento (effettuato immediatamente e conclusosi con un ripristino provvisorio della funzionalità delle opere che avevano ceduto) con cui è stato rimpiazzato il tratto di muro crollato e rafforzata la briglia, "stiamo ora ultimando un secondo intervento", spiega l’assessore, "per un investimento complessivo di 520.000 euro, con il quale è stata ripristinata la sezione di regolare deflusso del torrente Maè, mediante l’adeguamento dell’alveo, il consolidamento del suo fondo e la realizzazione di due tratti di difesa spondale, una in sinistra orografica a monte del Rio de Vido ed una in destra". Inoltre, fa presente Bottacin, "sempre tramite il Genio Civile, in prossimità dell’abitato di Pianaz abbiamo progettato un altro intervento, dell’importo totale di 900.000 euro, con il quale saranno ricostruite le opere idrauliche crollate o irrimediabilmente danneggiate e saranno ulteriormente consolidate quelle ancora utili".

Chiuso il Centro regionale di studio e formazione della Protezione civile

Chiuso per mancanza di risorse ma anche per insostenibilità dei costi. L’assessore alla Protezione Civile della Regione Veneto, Gianpaolo Bottacin, spiega così la liquidazione del Centro regionale di studio e formazione della Protezione civile, istituito a Longarone e poi trasferito a Mestre. "Nei pochi mesi in cui ho assunto la presidenza del Centro, da gennaio a giugno 2016", precisa l’assessore, "ho potuto constatare che le ragioni per le quali il medesimo era stato creato erano venute meno e che era divenuto impossibile sostenerne i costi. Sono questi i motivi che hanno indotto l’assemblea dei soci (Regione, Province, Città metropolitana e comune di Longarone in veste di socio onorario) a votare all’unanimità, nell’aprile scorso, la mia proposta di dare avvio alle procedure di liquidazione". "Conseguentemente a quel voto unanime", prosegue Bottacin, "una volta completate le procedure, a giugno ho depositato la richiesta di estinzione a cui il Tribunale di Belluno ha poi dato seguito nominando il commissario liquidatore". "Le motivazioni che hanno portato a quella scelta", ricorda Bottacin, "sono dovute all’impossibilità delle Province di versare le quote per mancanza di disponibilità finanziarie (buona parte non avevano versato la quota già nel 2015, nessuna quella del 2016) e anche per l’incertezza sul ruolo delle stesse Province, determinato dalla legge Delrio". Oltre alle condizioni di insolvibilità delle Province, il Centro di formazione scontava elevati costi di gestione, nettamente superiori agli introiti delle quote: "uno squilibrio economico", sottolinea Bottacin, "in palese contrasto con le norme statutarie". Infine, prosegue l’assessore, "le verifiche regionali hanno sollevato dubbi sulla correttezza della gestione delle risorse pubbliche del Centro".

A Longarone Fiere anche "Legno Energia"

L’idea di un contenitore tematico denominato "Legno Energia", che già aveva avuto i suoi primi sviluppi qualche anno fa, torna protagonista a Longarone Fiere che ha deciso di dedicargli un’area dell’ormai storica e consolidata manifestazione Ri–Costruire 3.0 (25–26 febbraio e 3–4–5 marzo 2017) il Salone dell’edilizia, del risparmio energetico e della sicurezza. La filiera del legno e il comparto del riscaldamento sono al centro di uno dei settori manifatturieri più diffusi della Regione Veneto e nella Provincia di Belluno coinvolgono aziende impegnate nell’edilizia, nell’industria, nell’artigianato, nel design, nelle energie rinnovabili e naturalmente nella gestione boschiva. "Longarone Fiere può svolgere", per il presidente Giorgio Balzan, "il ruolo di tavolo di confronto tra gli attori principali del settore e promuovere al meglio, attraverso le manifestazioni fieristiche, quelle che sono le opportunità offerte oggi dall’intera filiera". Tra gli obiettivi principali spiccano sicuramente "la valorizzazione e la sensibilizzazione all’utilizzo del legno locale, anche in ottica di un riscaldamento ecosostenibile, etico e consapevole", come conferma il consigliere Claudia Scarzanella, ritenendo che la Fiera possa diventare "un volano per diffondere la cultura e sensibilizzare l’utente finale in merito alla risorsa legno a chilometri zero attraverso un progetto che sia condiviso il più largamente possibile da tutti gli stakeholder e con azioni quindi coordinate e sinergiche". E già ad un primo incontro, tenutosi in occasione della 39.ma edizione di Arredamont, in diversi hanno accolto con entusiasmo e partecipazione il progetto. Per Andrea Zenari dell’Istituto di Tecnologia del Legno Lazzari Zenari, è fondamentale che la valorizzazione del legno locale passi innanzi tutto attraverso la lavorazione della materia prima e solo successivamente si pensi all’impiego nel settore energetico. Da parte sua il consigliere regionale Franco Gidoni ritiene necessaria una semplificazione della burocrazia, che oggi rappresenta un costo aggiuntivo rispetto alle realtà limitrofe, al fine di rendere il legname bellunese più competitivo sul mercato, e che non si sottovalutino le opportunità offerte dal nuovo PSR e dai fondi europei che premiano l’innovazione, la filiera corta e il fare rete. E la necessità di un intervento del Pubblico sulle regole che riguardano la filiera, in accordo con la parte imprenditoriale, è stata sottolineata dal direttore del Centro Consorzi, Michele Talo, convinto che un coordinamento migliore deve coinvolgere tutti, nelle varie fasi, dal taglio dell’albero al falegname. Per Michele Nenz, intervenuto in rappresentanza di Coldiretti e Federforeste, è importante la sensibilizzazione del consumatore finale ad un acquisto consapevole, in termini sia di qualità del prodotto che di sostenibilità dei processi.

Zuglian confermato alla "Funzione Pubblica" della Cisl

Fabio Zuglian è stato confermato segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Belluno Treviso. La sua elezione è avvenuta venerdì 17 febbraio a Pedavena nel corso del secondo Congresso territoriale della categoria. Feltrino, 43 anni, infermiere, Zuglian è attivo sindacalmente dal 1997, anno della sua elezione a segretario aziendale della Cisl Fisos presso l’Ulss 2 di Feltre. L’anno successivo viene eletto nella Rsu dell’azienda socio–sanitaria dove è ancora. Dal 2006 si è occupato a tempo pieno della rappresentanza del comparto Sanità per la provincia di Belluno. Nel 2008 è stato eletto segretario generale della Cisl Funzione Pubblica di Belluno, diventando il più giovane segretario territoriale della federazione del Pubblico impiego d’Italia. Qualche anno dopo è stato chiamato alla guida della nuova Federazione Territoriale nata a seguito dell’accorpamento delle due strutture provinciali di Treviso e Belluno. In segreteria, assieme a Zuglian, è stata confermata Silvia Carraretto, mentre Aldo Lorenzon, storico rappresentante del sindacato trevigiano, ha passato il testimone a Samanta Grossi, anche lei trevigiana. La Cisl Fp è la prima Federazione del pubblico impiego per numero di iscritti (4.100) e per voti Rsu sia a Belluno che a Treviso. Nel comparto della sanità pubblica, gli iscritti alla Cisl Fp sono circa 2.200; 1.000 nelle funzioni territoriali (Comuni, Province, Ipab e Camere di commercio), 330 nelle funzioni centrali (ministeri, agenzie ed enti pubblici non economici) e quasi 600 iscritti nel terzo settore (cooperative sociali, case di riposo, strutture socio–assistenziali) dove, negli ultimi due anni, si è registrato un importante aumento degli associati.

Ancora Bernard alla Fai Cisl di Belluno Treviso

Con la celebrazione del 17 febbraio del congresso della Fai (Federazione dell’agricoltura e dell’industria alimentare) della Cisl di Belluno Treviso si è conclusa la seconda e ultima settimana dei congressi provinciali delle Fai del Veneto. La relazione del segretario Riccardo Bernard ha toccato tanti temi (dalla situazione dei vari settori, alle questioni sindacali e organizzative) ognuno dei quali è stato declinato in chiave territoriale nelle sue implicazioni e relazioni con le politiche della Cisl ai vari livelli e della Fai sia a livello nazionale che a livello regionale. Bernard ha affrontato anche il tema dell’accorpamento del territorio di Belluno e Treviso "ricco di realtà produttive di tutta la filiera agricola, alimentare, industriale e ambientale", "in cui abbiamo positivamente messo assieme le rispettive esperienze". Per quanto riguarda risultati e obiettivi, Bernard ha dichiarato che "la contrattazione è un ambito in cui abbiamo ottenuto ottimi risultati, ma anche un campo in cui si deve continuare a lavorare, specialmente per quei settori dell’ambiente legati al finanziamento regionale in cui in questi anni ci sono state notevoli difficoltà". La segreteria è passata da cinque a tre componenti. Confermato il segretario generale Riccardo Bernard come pure Andrea Meneghel e Nesida Luechtefeld.

La salute come scelta consapevole

Sono in programma quattro incontri organizzati dal comune di Belluno e dall’Ulss 1 Dolomiti su alcuni temi di salute come il benessere individuale e sociale. Le serate si terranno tutte in Sala Bianchi a Belluno ogni mercoledì alle 18. Il primo incontro è previsto per mercoledì 22 febbraio su "I tumori agli inizi del terzo millennio". Il secondo incontro è stato fissato per mercoledì primo marzo: si parlerà di "Papilloma virus: prevenzione di un tumore con la vaccinazione". Nel terzo incontro, mercoledì 15 marzo, verranno illustrati "I programmi di screening oncologici". Mercoledì 29 marzo, nell’ultimo incontro, sarà la volta di "Parliamo di zecche: conoscerle prima dell’estate".

Memorie di un generale

Non tutti sanno che il generale di Divisione Angelo Baraldo, quando era ancora capitano, per un avvenimento improvviso ha salvato un’intera compagnia di Alpini, i quali avrebbero dovuto fare le esercitazioni notturne sul greto del Piave proprio la sera del disastro del Vajont e, forse, non molti ricorderanno i pesanti lavori che i soldati, col capitano Baraldo, hanno eseguito per la costruzione della funivia sul Visentìn. Ma altre cose degne di nota si rifanno a questo personaggio di cui un libretto narra le vicende e che si presenterà per una intervista venerdì 24 febbraio alle ore 18 nella Sala Luciani del Centro Congressi Giovanni XXIII di Belluno. L’intervistatore sarà il dott. Orazio Andrich e l’autore del libretto, intitolato "Per non dimenticare. Memorie di un generale", sarà disponibile per ulteriori chiarimenti e per rispondere alle domande degli ascoltatori. L’incontro è aperto a tutti.

Corsi di propedeutica musicale

Dal 7 marzo riprenderanno a Belluno (Scuola Primaria "Gabelli") e a Limana (Scuola Primaria "Cibien") i corsi di propedeutica musicale della Scuola di musica della "Filarmonica di Belluno 1867". Articolata in 3 livelli progressivi per fasce d’età, la propedeutica musicale prevede un approccio graduale alla musica che porta i bambini (da 4 a 7 anni) dai giochi musicali alle prime esperienze con gli strumenti. A Belluno (Auditorium, piazza Duomo) e a Limana (Sala Archi, presso il municipio), per giovani e adulti, rispettivamente dagli 8 e dai 19 anni in su, la Scuola di musica offre anche i corsi di strumento (clarinetto, corno, euphonium, flauto traverso, oboe, percussioni, sax, tromba, trombone, tuba) comprendenti settimanalmente lezioni di teoria e solfeggio e di pratica con lo strumento, fornito gratuitamente per i primi anni. A completare l’offerta ci sono anche i corsi personalizzati (attivabili su richiesta in base alle esigenze del singolo) e i corsi di educazione all’ascolto destinati a scuole, gruppi e comunità, per approfondire la conoscenza degli strumenti musicali e sviluppare le sensibilità sonore e ritmiche. La Scuola della "Filarmonica di Belluno 1867" è a disposizione anche per lezioni–concerto da tenere nelle scuole, per avvicinare i giovani alla realtà dell’orchestra di fiati. Per iscrizioni e maggiori informazioni: Associazione Bellunese "Amici della Banda"
(cell. 3403300632; www.bandabelluno.it; info@bandabelluno.it).

Calcio, pari del Belluno, vittoria dell’Union Feltre

Continua l’ottimo momento dell’Ital–Lenti Belluno. Dopo la vittoria nel derby della settimana scorsa, i gialloblù conquistano un punto sul campo dell’Arzignanochiampo, pareggiando per 1–1 al termine di un match giocato con grande qualità e intensità. Nel primo tempo le due squadre si affrontano a viso aperto, con frequenti capovolgimenti di fronte. I gialloblù sfiorano il vantaggio in più occasioni, soprattutto con Masoch e Mosca, ma anche il portiere bellunese Borghetto è costretto a superarsi in un’occasione respingendo di piede una conclusione ravvicinata di un attaccante vicentino. La prima frazione termina a reti inviolate. Nel secondo tempo il match si infiamma: al 60’ Farinazzo sblocca la partita con un grande sinistro dal limite dell’area. Per il giovane attaccante è il primo gol dopo il suo ritorno in maglia gialloblù. Trascorrono solo pochi minuti e il neo entrato Roveretto trova il tap–in vincente sfruttando alla perfezione un cross dalla sinistra. Le due squadre continuano ad affrontarsi a viso aperto ma il risultato non cambia più fino al triplice fischio finale. Successo invece dell’Union Feltre che in casa supera l’Abano per 3–2 grazie alla rete siglata da Rondon e alla doppietta di Madiotto. Con questo successo i Feltrini si collocano al settimo posto in classifica con 33 punti, uno in più del Belluno.

Scialpinismo, a Eydallin e Lenzi la 34.ma Transcavallo

I due alpini del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur, Eydallin e Lenzi, campioni del mondo in carica, hanno voluto prendere un po’ di confidenza con il tracciato che domenica prossima assegnerà i titoli iridati nella prova Team di sci alpinismo e così hanno partecipato, vincendo, alla 34.ma edizione della Transcavallo. Sabato mattina una novantina di coppie sono partite da Col Indes, qualche chilometro sopra Tambre, per coprire un tracciato di 19,2 chilometri con 2.250 metri di dislivello di sola salita. Matteo Eydallin e Damiano Lenzi subito dopo il via hanno preso il comando della gara. Alle loro spalle Tadei Pivk e Filippo Barazzuol e subito dietro Pietro Lanfranchi e William Boffelli (coppie giunte in quest’ordine alla fine). In campo femminile per prima ha tagliato il traguardo la coppia Birgit Stuffer e Corinna Ghirardi, precedendo Linda Menardi e Marian Ostrem Moretti. Giovedì sera a Tambre si apriranno ufficialmente i Mondiali di scialpinismo Alpago–Piancavallo 2017. Per l’occasione arriveranno i rappresentati di 25 nazioni: Stati Uniti, Russia, Romania, Norvegia, Rep.Ceca, Polonia, Slovacchia, Grecia, Giappone, Cina, Svezia, Iran, Francia, Italia, Andorra, Inghilterra, Austria, Bulgaria, Slovenia, Svizzera, Spagna, Germania, Canada, Belgio e Korea. Dopo la cerimonia d’inaugurazione di giovedì 23, il programma dei Mondiali prevede per il giorno successivo la prova Individuale riservata alle categorie maggiori, mentre sabato correranno l’Individual Race i giovani delle categorie Cadetti e Junior. Domenica mattina andrà in scena quella che è considerata la gara per eccellenza dello scialpinismo classico, la competizione a squadre sul tracciato classico della Transcavallo. Dopo il giorno di riposo o di recupero a seconda delle condizioni meteo, la carovana del circo bianco si sposterà a Piancavallo per la prova Sprint Race, in programma il martedì. Mercoledì mattina si correrà la prova Vertical per tutte le categorie. La lunga settimana di gare si concluderà giovedì mattina con la spettacolare prova di Staffetta.

Ski for Fun, a Sappada festa per 550 fondisti

In 550 per la quattordicesima edizione di Ski for Fun, l’evento internazionale dello sci di fondo giovanile, ma aperto da qualche anno anche alle categorie maggiori, proposto ieri dall’Associazione sportiva Camosci, il sodalizio di Sappada che dal 1980 fa dello sci di fondo giovanile la propria bandiera. Partenze in linea e tecnica libera, per una mattinata di sci fondo spettacolo. Una giornata intensa all’ombra del Monte Siera: pista baciata dal sole ma resa splendida soprattutto dall’entusiasmo dei piccoli grandi atleti delle categorie giovanili, veri protagonisti della manifestazione che costituiva anche la seconda tappa della "No borders cross country cup", il trittico che ha preso avvio a gennaio in Austria e che si concluderà il 12 marzo in Slovenia. Tanti gli austriaci e gli sloveni al via. E proprio una società slovena è salita sul gradino più alto del podio con 1001 punti, davanti ai locali "Camosci" con 685 e ai "vicini di casa" del Monte Coglians (633). A livello individuale, nella gare del settore assoluto, dominio dei due finanzieri Luca Del Fabbro e Cristina Pittin. Nella 10 km uomini, Del Fabbro ha imposto il proprio ritmo fin dai primi metri e a nulla sono valsi i tentativi di rimanergli in scia dello sloveno Erik Radhua, di Mirco Romanin e di Davide Graz, poi finiti nell’ordine. Dominio anche da parte di Cristina Pittin nella 7,5 km donne: la ragazza carnica se n’è andata fin dall’inizio con grande autorevolezza e ha concluso in perfetta solitudine. Per i "Camosci", è da mettere nell’album dei ricordi più belli la gara della categoria Ragazzi: Edoardo Buzzi e Mattia Piller Hoffer hanno preso in mano la prova fin dallo start e al traguardo sono stati primo e secondo. "Camosci" sul gradino più alto del podio anche nella categoria Baby grazie ad Aida Cesco Fabbro e nella categoria Superbaby con Andrea Zambelli Domelin.

Il Meteo

Il Centro Valanghe Arpav di Arabba prevede per oggi, lunedì 20 febbraio, tempo ben soleggiato con cielo generalmente sereno durante la prima parte della giornata, ma nel tardo pomeriggio/sera il cielo tenderà a velarsi; aria tersa e ottima visibilità in quota. Probabili foschie o locali banchi di nubi basse nel catino bellunese nelle ore più fredde. Clima diurno un po’ più mite. Precipitazioni assenti. Temperature in generale rialzo, eccetto stazionarietà delle minime nelle valli già interessate dalle nubi basse. Venti nelle valli deboli di direzione variabile; in quota perlopiù deboli da Nord–Ovest, a tratti moderati o tesi alle quote più elevate a fine giornata. Domani, martedì 21 febbraio, tempo solo parzialmente soleggiato con cielo spesso velato per nubi alte e medio–alte, che lasceranno filtrare il sole. Sulle Prealpi, oltre alla nuvolosità alta, l’insidia nubi basse sarà maggiore rispetto a oggi. Al pomeriggio la nuvolosità alta tenderà a lasciare maggiore spazio ai rasserenamenti. Clima più mite. Precipitazioni assenti. Temperature in rialzo a tutte le quote, eccetto le massime nelle valli, dove la nuvolosità non consentirà al sole di mitigare i valori diurni. Venti nelle valli deboli a tratti moderati nei settori esposti a Nord; in quota da moderati a tesi da Nord Nord–Ovest. Dopodomani, mercoledì 22 febbraio, tempo buono/discreto con sole e nubi alte sulle Dolomiti, maggiore nuvolosità per estese nubi basse stratiformi sulle Prealpi. Temperature massime in rialzo sulle Dolomiti, in calo sulle Prealpi con clima assai uggioso. Venti deboli da Ovest Nord–Ovest in quota.

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