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Provincia di Belluno in mobilitazione

«Che un territorio, storicamente virtuoso, sia costretto a mobilitarsi e a manifestare per chiedere al governo nazionale le risorse necessarie per garantire servizi essenziali come la manutenzione delle strade e delle scuole è di per sé un segnale inequivocabile del mal funzionamento del sistema–Paese. Se poi consideriamo che i Bellunesi "regalano" alle casse dello Stato più di 800 milioni all’anno di tasse (a fronte dei 28 richiesti da Palazzo Piloni!), ciò diventa ancora più inaccettabile. A tanto ammonta, infatti, il così detto residuo fiscale, ovvero la differenza tra le entrate complessive regionalizzate (fiscali e contributive) e le spese complessive regionalizzate (al netto di quelle per interessi) delle amministrazioni pubbliche». Con queste parole inizia la nota congiunta di Confindustria Belluno Dolomiti, Appia Cna, Confartigianato Imprese Belluno, Confcommercio Belluno, scese in campo a sostegno della Provincia di Belluno che la settimana scorsa ha presentato un esposto cautelativo in Procura, in Prefettura e alla Corte dei Conti in cui denuncia una carenza di fondi insostenibile (e quindi il rischio di non poter garantire nemmeno i servizi essenziali) e questa settimana ha organizzato due appuntamenti sul tema delle strade e delle scuole.
Le categorie economiche sottolineano poi di condividere, nella sostanza, la mobilitazione promossa dall’Amministrazione provinciale perché «è in gioco la dignità e la sopravvivenza di un territorio, quello bellunese, che da anni contribuisce significativamente alle finanze dello Stato». Per questo, dicono, «adesso pretendiamo che quello stesso Stato abbandoni la logica perversa dei tagli lineari agli enti locali e garantisca a Belluno risorse adeguate e certe per l’erogazione dei servizi».
Considerando poi di non potersi limitare alla protesta e alla gestione dell’emergenze, visto che le sfide da affrontare sono difficili e richiedono serietà, lungimiranza, pragmatismo e visione, le categorie economiche chiedono ai nostri rappresentanti politici di tutti i livelli «un impegno comune e trasversale su alcuni obiettivi concreti e realizzabili a favore dello sviluppo economico della provincia», con una condivisione di intenti, azioni e risorse tra pubblico e privato.
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Leggi la "spalla" della settimana scorsa.

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