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Giovedì 21 settembre 2017

L’Italia e il mondo, in un minuto (Sir)






Il referendum catalano divide la Spagna: blitz della Guardia Civil. Italia, ancora violenza sulle donne.

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Spagna, tensione fra Madrid e Barcellona dopo gli arresti di funzionari catalani. Il referendum per l’indipendenza divide il Paese
Cresce la tensione fra Barcellona e Madrid dopo l’intervento della Guardia Civil spagnola che ha attuato un blitz nelle sedi del governo catalano arrestando 14 persone. L’intervento, su mandato del governo guidato da Mariano Rajoy, è avvenuto in prossimità del referendum indetto dalla Catalogna per l’1 ottobre con l’intento di sancire la secessione della regione dal resto del Paese. «La disobbedienza alla legge è l’opposto della democrazia», ha affermato Rajoy nel dar ragione della decisione, ribadendo la ferma contrarietà al referendum. Un voto che «non può essere celebrato, non è mai stato legale o legittimo, ora è solo una chimera impossibile. Lo Stato ha agito e continuerà a farlo, ogni illegalità avrà la sua risposta». Tra i fermati figurano 10 alti funzionari catalani fra cui il braccio destro del vicepresidente Oriol Junqueras, Josep Maria Jovè. Gli arresti hanno provocato una protesta popolare, con decine di migliaia di persone in piazza nelle città della Catalogna e gli interventi dei dirigenti del governo locale e dei partiti che mirano all’indipendenza. Il presidente catalano Carles Puigdemont ha convocato una riunione urgente del suo governo: «Stanno attaccando le istituzioni di questo Paese - ha dichiarato -, quindi i cittadini. Non lo permetteremo». Sono attese per oggi e nei prossimi giorni nuove manifestazioni e un serrato confronto politico, con possibili sviluppi sul piano della giustizia. Si temono violenze.

Politica, premier Gentiloni all’Onu: no ai muri, sì a interventi per prevenire i conflitti. Migrazioni: serve una risposta globale
«Prevenzione dei conflitti, dei disastri naturali e delle crisi umanitarie e migratorie che ne conseguono, causa a loro volta di ulteriore instabilità, non significa costruire barriere. Significa, piuttosto, realizzare lo sviluppo inclusivo e sostenibile»: Paolo Gentiloni ha tenuto ieri il suo intervento all’Assemblea generale Onu in corso al Palazzo di vetro di New York. Gentiloni ha detto no ai muri e ai nazionalismi, senza nascondere una netta distanza dalle posizioni espresse dal presidente Usa: «Trump ha portato la sua visione con cui ha vinto le elezioni americane, dobbiamo rispettarla in quanto nostro principale alleato. Rispettarla non significa non prendere atto che ci sono differenze. Siamo d’accordo sul contrasto al terrorismo e altre sfide ma su altri temi come il cambiamento climatico, il libero scambio e la difesa degli interessi nazionali ci sono posizioni diverse». Benché, ha poi tenuto a rimarcare Gentiloni, fra Italia e Stati Uniti «prevalgono di gran lunga i punti di contatto». E ancora: «La discussione è semmai se il suo richiamo all’assemblea a confrontarsi contro regimi autoritari, dittature, possa essere un compito che si può risolvere da soli o in che modo lo si può fare coinvolgendo alleati, e in questo il rapporto Usa-Europa è fondamentale, e anche con gli altri membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu». Fra i temi affrontati dal premier italiano Corea del Nord, Libia e migrazioni: a suo avviso occorre «sollecitare l’Onu a tornare in Libia, ce n’è bisogno per il processo pace e per la questione migratoria perché le condizioni dei rifugiati in Libia hanno bisogno di essere sorvegliate e migliorate sul fronte dei diritti umani». «L’Italia è e vuole restare un Paese di accoglienza, pur nella consapevolezza del legame inscindibile fra il principio di solidarietà e quello della sicurezza»; ha quindi chiesto una risposta «globale» al fenomeno migratorio.

India, monsoni provocano pesanti danni. Nell’Asia del sud allagamenti, inondazioni e frane hanno causato la morte di 1.400 persone
Il cambiamento climatico e le forze della natura non riguardano solo le Americhe. Piogge violente e incessanti hanno a esempio colpito Mumbai, megalopoli del Maharashtra da 20 milioni di abitanti, in India. Città allagata, quartieri isolati e senza elettricità, gravi disagi, pericoli per la salute pubblica. Nelle prossime ore - riferisce Asianews - è attesa una nuova perturbazione, che potrebbe congestionare ancora di più la città già al collasso. Negli ultimi due giorni nei quartieri centrali sono caduti 210 millimetri di pioggia, mentre nella località di Dahanu, a ridosso della metropoli, si è arrivati a 304 mm. «Quest’anno i monsoni stanno provocando gravi danni in tutta l’India, e più in generale in tutta l’Asia del sud, dove allagamenti, inondazioni e frane hanno causato la morte di circa 1.400 persone e colpito l’esistenza di almeno 41 milioni di persone». «Secondo gli esperti, l’intensità dei fenomeni atmosferici è dovuta agli effetti del cambiamento climatico».

Cronaca, ancora violenza sulle donne. A Ischitella (Foggia) e Fontanella (Bergamo) le vittime sono due giovani ragazze
Nuove, incessanti, violenze contro le donne in Italia: anche ieri si sono registrati numerosi casi. Tra quelli giunti alla cronaca figura quello di Ischitella (Foggia), dove un uomo a sparato al volto di una ragazzina di 15 anni figlia della ex compagna. Con la stessa arma, l’uomo - Antonio Di Paola, 37 anni - si è sparato e il cadavere è stato trovato nelle campagne del foggiano. La madre della ragazza afferma: «Avevo denunciato il pericolo, non mi hanno creduta». A Fontanella, nella Bassa Bergamasca, un’operatrice di 26 anni ha subito violenza sessuale nella struttura di accoglienza dove stava lavorando: a rinchiudere la ragazza, a picchiarla e a violentarla sarebbe stato un ospite della stessa struttura, un richiedente asilo 20enne della Sierra Leone. Le urla della ragazza aggredita sono state sentite da altri due ospiti che sono intervenuti per liberarla.

Ryanair, ancora caos voli e rimborsi. I piloti rifiutano il bonus per volare e chiedono miglioramenti nei contratti
La compagnia irlandese Ryanair non riesce a far fronte al caos innescato nei giorni scorsi, con l’annullamento di centinaia di voli. Ieri i piloti hanno fatto sapere di respingere la proposta del bonus in cambio della rinuncia a 10 giorni di ferie e hanno dato all’azienda un ultimatum a venerdì mattina per accettare le loro richieste. Queste includono contratti di assunzione locali e non più irlandesi dal primo gennaio 2018 e un miglioramento delle condizioni di lavoro. Le cancellazioni di voli Ryanair passano per i social. Nei gruppi dedicati sono sempre di più i clienti che si lamentano di non riuscire a ottenere i risarcimenti promessi. In una dichiarazione pubblica, la compagnia ribadisce di aver assunto personale aggiuntivo per gestire le richieste di rimborso e di risarcimento.


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