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Lunedì 9 ottobre 2017
Vajont, 54 anni fa la tragedia
Il Presidente della Regione ricorda le vittime citando l’inizio di un resoconto giornalistico di allora: "Non c’è più nessuno da salvare. Scrivo da un paese che non c’è più".
"Qui non c’è più nessuno da salvare. Scrivo da un paese che non esiste più". Per ricordare le vittime del Vajont, nel giorno del 54.mo anniversario della tragedia, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, cita questo attacco del resoconto giornalistico di allora di Giorgio Bocca che, sottolinea, "nelle ore immediatamente successive alla tragedia del Vajont descrive la tragedia di un pezzo di Veneto cancellato dalla furia delle acque, ma soprattutto alza il velo sulle tante, troppe irresponsabilità, leggerezze e trascuratezze cui la giustizia non è riuscita a fornire una risposta mai veramente completa e soprattutto capace di chiudere una ferita anche ancora oggi grida sangue e rabbia".
"Se si celebra, ancora oggi, questo drammatico anniversario - continua Zaia - è perché, ancora oggi, l’emergenza idrogeologica è una incombente realtà che, complici i cambiamenti climatici, siamo costretti ogni giorno a fronteggiare, salvo poi trovarsi il giorno dopo a pronunciare frasi di circostanza, ad asciugare lacrime, a promettere interventi che l’ufficio complicazione affari semplici e la drammatica carenza di denaro pubblico rendono impossibili o così dilatati nel tempo da apparire spesso inutili".
"In questo quadro - ricorda il Presidente della Regione - vorrei orgogliosamente dire che il Veneto non soltanto ha presente le esigenze del territorio, ma si è mosso e si sta muovendo con una rapidità e una capacità che poche altre Regioni credo possano vantare. Non sono parole, ma fatti. I fatti sono 925 cantieri aperti (molti già finiti) per oltre 600 milioni già impegnati in tutto il Veneto a partire dal 2010, data della grande alluvione, data che segna lo spartiacque fra il non intervento e una nuova cultura del territorio e della prevenzione".
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