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Giovedì 19 ottobre 2017

A Feltre il gruppo di aiuto contro il gioco d’azzardo






È stato attivato nel 2014, un primo bilancio dei tre anni di operatività. Soprattutto uomini, età media 50 anni. Lo stanno frequentando dieci famiglie.

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A febbraio del 2014 è partito in silenzio un gruppo di auto aiuto sperimentale a Feltre per ascoltare e supportare le persone che soffrono di gioco d’azzardo patologico. Fra le persone che lo hanno frequentato sono stati di gran lunga superiori gli uomini, anche se le donne stanno gradualmente aumentando. L’età media è 50 anni e il gioco più usato in assoluto è la slot machine. La provenienza è da tutta la Valbelluna, quindi non soltanto dall’area del Feltrino. Oggi a frequentarlo sono 10 famiglie (per un totale di 14 persone).

Sara Sebben, che ha lo ha fondato nell’ambito di un progetto Acat all’interno dell’ex Ulss 2 e che oggi lo conduce in autonomia, traccia un bilancio dell’esperienza condotta finora, fatta non più di medie aritmetiche, ma di gratitudine: «Da molto tempo i partecipanti al gruppo di auto-aiuto gambling spendono sempre una parola di ringraziamento nei miei confronti. Ma anch’io sento di doverli ringraziare tutti, anche coloro che per diverse ragioni non partecipano più alle riunioni. All’inizio mi spaventava essere la conduttrice di un gruppo di sostegno, oggi ringrazio per aver avuto l’occasione di farlo. Il gruppo dà, e lo fa davvero. Ricevo tanto, ogni giorno. Ogni persona mi ha dato emozioni, esperienze, sentimenti e storie di vita che hanno contribuito a farmi crescere sì a livello professionale, ma soprattutto come persona.

Le persone che ci sono state e quelle che fanno ancora parte del gruppo sono un grande esempio di umiltà e coraggio. Sono state capaci di ammettere di avere un problema, con se stesse e i loro familiari, ma soprattutto hanno saputo varcare la porta della nostra sede e raccontare la loro storia, mettendo a nudo la loro anima di fronte a degli estranei o, a volte, a delle persone che non si aspettavano di trovare. L’umiltà di dire "ho un problema con il gioco d’azzardo" e l’umiltà di chiedere aiuto. Il coraggio di entrare nella realtà del gruppo senza conoscerla e senza sapere chi ci sarebbe stato dietro quella porta. Di esporsi in prima persona e raccontare la propria storia. Di esserci e di scegliere di rimanere, poi, anche per aiutare gli altri. Li ho visti cambiare, uno ad uno. Dopo un po’ anche i lineamenti del loro viso erano più sereni. Anche il loro modo di accogliere i nuovi arrivati è cambiato. Ora varcare quella porta è come entrare nel salotto di un amico».

Per maggiori informazioni sugli incontri o per chiedere un consiglio o assistenza basta scrivere a sarasebben@libero.it o chiamare il 348 1424140. C’è un nuovo volantino in distribuzione contenente le linee guida del gruppo, e da qualche settimana è online anche una pagina Facebook, gruppo.giocoazzardo, usata come importante veicolo di propaganda e ascolto.


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