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Giovedì 16 novembre 2017

Legge per l’autonomia, Zaia: non è lasciando andare Sappada che si risolvono i problemi






Nell’intervento del presidente della Regione, ieri nella seduta del Consiglio che ha approvato il progetto di legge per l’autonomia, un esplicito riferimento alla possibilità che il comune bellunese venga staccato dal Veneto e aggregato al Friuli.

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«Siamo l’unica regione incastrata tra due regioni a statuto speciale, siamo stanchi di essere accomunati in un indefinito Nordest. Siamo un popolo di imprenditori eroici che lavorano in condizioni non facili e di comunità di confine che si ritrovano a guardare a Trento e Bolzano e al Friuli come alla valle dell’Eden. Pensare di risolvere il problema di Sappada e degli altri comuni di confine dando il via libera al cambio di regione significa non conoscere i problemi del Veneto. Dopo Sappada ci sarà un’altra Sappada. La soluzione è una sola: l’autonomia. La Costituzione ci dà questa opportunità e finché c’è questa Costituzione noi siamo nell’alveo della legalità. La legge referendaria del Veneto aprirà un nuovo corso anche per altri. Una cosa è certa, non si torna più indietro. Il Veneto ha aperto la strada, spianandola per altri».

Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha fatto esplicito riferimento al possibile passaggio di Sappada al Friuli intervenendo ieri, mercoledì 15 novembre, in Consiglio regionale nei lavori di approvazione del progetto di legge statale per una maggiore autonomia del Veneto. E ancora una volta ha lasciato intendere la sua contrarietà al cambio di regione per il comune bellunese, perché non è così che si affrontano e risolvono i problemi di Sappada e del Veneto e perché il distacco di Sappada genererebbe altri tentativi di ’’fuga".

«Ora abbiamo il mandato», ha detto Zaia, «al governo e al sottosegretario Bressa chiediamo di attivare subito il tavolo della trattativa. Questo dibattito e questa iniziativa legislativa non ci sarebbero stati se non ci fosse stato il referendum, il voto di due milioni e 300 mila veneti e in percorso che dura da 5 anni».

In merito alla richiesta di trattenere in Veneto i nove decimi del gettito fiscale raccolto in regione, il governatore ha detto di rifiutarsi di pensare che anche un solo cittadino veneto consideri eccessiva questa richiesta. «Nessun veneto si scandalizza per questa richiesta, caso mai i veneti si scandalizzano per i 33 miliardi di sprechi nel bilancio dello Stato. Lo stesso presidente del Consiglio Gentiloni ci ha detto che chiedere l’autonomia non è una eresia, ma una richiesta di efficienza. Noi conosciamo bene i nostri conti, nella legge e nei nostri studi abbiamo esploso e contabilizzato ogni competenza. Quelli che non conosciamo in realtà sono i veri conti dello Stato, e in questo mi confortano anche i pareri autorevolissimi dei membri della nostra delegazione trattante che del bilancio italiano e della fiscalità conoscono ogni meandro».

Quanto ai possibili ’partner’ della trattativa (Lombardia ed Emilia Romagna) il presidente Zaia ha ribadito l’intenzione di voler un percorso ’su misura’. «A differenza delle altre due regioni - ha ricordato - abbiamo già ’sgrezzato’ la materia e definito materie e funzioni. Nella trattativa sono disposto a sedermi con tutti, ma il Veneto ha le sue specificità: per esempio abbiamo 90 mila bambini che frequentano la scuola d’infanzia paritaria e 20 mila allievi delle scuole di formazione professionali. Sarà un lavoro da Catone il censore: dovremo fare in modo di portare a casa competenze e risorse vere, perché l’autonomia senza soldi non serve a niente. Non andiamo a Roma col coltello fra i denti o soltanto, come dice qualcuno, per farci dire no. Ma se la controproposta del governo (qualunque esso sia) non sarà dignitosa e rispettosa dei veneti, siamo pronti anche a dire di no. Credo che il presidente Gentiloni e il sottosegretario Bressa abbiano una grande opportunità di passare alla storia rendendo possibile una intesa. Ma una intesa fatta su misura del Veneto, costruita su misura come un abito sartoriale».

«Siamo coscienti che non sarà facile, ma ci crediamo e porteremo dei risultati», ha affermato Zaia, assicurando di voler essere artefice di quella che si preannuncia come un lunga e laboriosa maratona.


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