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Lunedì 11 dicembre 2017

L’Italia e il mondo, in un minuto (Sir)






Nethanyau oggi a Bruxelles. Ancora scontri a Betlemme, Gaza, Ramallah. Morto monsignor Antonio Riboldi.

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Gerusalemme, il premier israeliano Nethanyau oggi a Bruxelles. Ieri scontro con Macron all’Eliseo
Questa mattina, il primo ministro israeliano Netanyahu vede a Bruxelles i ministri degli Esteri dell’Ue. Durante la visita, decisa prima dell’annuncio di Trump di trasferire l’ambasciata da Tel Aviv alla Città Santa, Netanyahu vedrà il presidente della Commissione Ue, Juncker. Il premier ha già incontrato l’Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri, Federica Mogherini, e nella conferenza stampa congiunta ha dichiarato: «È tempo per i palestinesi di riconoscere l’esistenza dello Stato ebraico e di riconoscere Gerusalemme come sua capitale». E ha aggiunto: «Stiamo cercando di mettere a punto una nuova proposta di pace con il segretario di Stato americano, dobbiamo dare una chance alla pace. Negli anni abbiamo cercato la pace con i palestinesi ma siamo sempre stati attaccati. Perché è stata attaccata l’idea di avere un nostro territorio, continuano a negarci il diritto di vivere e di esistere». Ieri l’incontro a Parigi con il presidente francese Macron. La Francia, si legge in una nota, «disapprova la decisione degli Usa di riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele e di trasferire l’ambasciata di Tel Aviv a Gerusalemme». Ma Nethanyau persiste: «Gerusalemme è la capitale di Israele da 3mila anni».

Medio Oriente, a Betlemme, Gaza e Ramallah, ancora scontri ma niente Intifada
Betlemme, Gaza, Ramallah. Non accenna a spegnersi l’incendio appiccato dall’unilaterale riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele, da parte di Donald Trump. Pur lontani dalla «nuova intifada» a cui aveva fatto appello il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, scontri fra manifestanti e forze dell’ordine sono proseguiti per il quarto giorno consecutivo, portando a ormai quattro morti e oltre 1mila feriti il bilancio stilato da fonti palestinesi.

Venezuela, Maduro vince le comunali, ma senza opposizione
Il partito socialista di Nicolas Maduro ha stravinto alle elezioni municipali nella maggior parte delle città del Paese, anche se sul voto ha pesato il boicottaggio di quasi tutta l’opposizione. Lo stesso capo dello Stato, durante un comizio in cui ha annunciato il suo trionfo, ha avvertito che «i partiti che non hanno partecipato al voto non potranno farlo più e scompariranno dalla mappa politica». Quindi di fatto li ha estromessi dalle presidenziali del prossimo anno. L’affluenza è stata del 47%, in calo di oltre dieci punti rispetto alla tornata di quattro anni fa. Ma il dato più evidente è la rinuncia a partecipare alla tornata elettorale di tre dei quattro maggiori partiti di opposizione, che hanno accusato le autorità di irregolarità e brogli durante le ultime elezioni per i governatorati. Il voto delle municipali è stato l’ultimo prima di quello presidenziale, l’anno prossimo, nel quale Maduro conta di essere rieletto, mentre l’opposizione lo accusa di aver trasformato il Venezuela in una dittatura, con il carcere ai dissidenti e creando istituzioni a sua immagine.

Ius soli, Salvini: «Non siamo l’arca di Noè». Il comizio a Roma
«I profughi di Alfano? Non siamo l’arca di Noè». Così il leader della lega Matteo Salvini prima di salire sul palco di Piazza Santi Apostoli per la manifestazione contro lo ius soli risponde ai giornalisti che chiedono se è pronto ad accogliere profughi di Angelino Alfano. Salvini è pronto a diventare premier. «Se gli italiani lo vorranno sarà una splendida realtà. In democrazia vince chi prende un voto in più», dice il leader della Lega a margine del comizio. «Se il centrodestra vince sarà un’avventura che durerà almeno dieci anni. Berlusconi farà parte di questa splendida avventura», conclude Salvini. «Per me gli italiani non sono quelli che hanno la pelle bianca ma anche gli immigrati regolari e per bene che portano contributo a nostra società», sottolinea il leader della Lega.

Chiesa in Italia, morto monsignor Antonio Riboldi
Si fece voce dei terremotati del Belice, in Sicilia, che vivevano al freddo nelle baracche. Fu pastore in terra di camorra, in anni in cui i morti si contavano a centinaia. Prete-terremoto, vescovo anticamorra: è morto monsignor Antonio Riboldi, per tutti don Antonio, vescovo emerito di Acerra (Napoli). Il decesso è avvenuto ieri all’alba, a 94 anni, a Stresa, in Piemonte, presso la casa dei rosminiani dove si trovava dalla scorsa estate. A darne l’annuncio la Curia di Acerra dove è stato vescovo dal 1978 al 2000. Dopo una messa, prevista per martedì, nel convento dei monaci rosminiani a Stresa, la salma di monsignor Riboldi è attesa ad Acerra.

Maltempo, Italia del Nord sotto la neve. Gelo ferma treno a Genova
Il maltempo, che imperversa sul nord Europa, ha raggiunto l’Italia. La neve e la pioggia ghiacciata hanno causato disagi soprattutto al centro nord. A Milano sono caduti i primi fiocchi di questo inverno e in Valle d’Aosta in poche ore si è accumulato oltre mezzo metro di neve. Il tutto ha complicato il rientro dal ponte dell’Immacolata, con forti rallentamenti sull’autostrada del Brennero e disagi in molte zone. Il gelo sui binari e sulla linea elettrica ha bloccato un treno Thello tra Milano e Nizza sui Giovi alla stazione di Piano Orizzontale, in provincia di Genova. A bordo circa 400 persone. La Protezione civile ha anche valutato per la giornata di oggi una allerta rossa per rischio idrogeologico sui bacini di levante in Liguria e su Valdarno inferiore, Versilia e Reno e su tutti i bacini del Serchio, Bisenzio e Ombrone in Toscana.


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