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Lunedì 11 dicembre 2017

Sotto la cenere la brace. Giovani e fede in Italia






Ne parlerà Paola Bignardi al Centro Giovanni XXIII di Belluno giovedì 14 dicembre alle 20.30.

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Si intensifica in diocesi di Belluno-Feltre la preparazione al Sinodo dei Vescovi, in programma il prossimo ottobre, che sarà tutto dedicato ai giovani. Giovedì 14 dicembre, alle 20.30, al Centro congressi «Giovanni XXIII» di Belluno, Paola Bignardi, coordinatrice del Progetto giovani del centro Toniolo, presso l’Università cattolica del sacro Cuore di Milano, dialogherà con il pubblico sul tema «Sotto la cenere la brace. Giovani e fede in Italia».

Paola Bignardi, già presidente dell’Azione cattolica italiana dal 1999 al 2005, è autrice (con P. Bichi) del Rapporto sulla fede dei giovani nel nostro tempo intitolato «Dio a modo mio» (2016). La Bignardi nota come la trasmissione della fede oggi sia esposta alla sfida di una religiosità «soggettiva», al bivio tra un soggettivismo «liquido», fragile, istantaneo ed evanescente da una parte, e la possibilità di apertura a una prospettiva più feconda, che è quella della «personalizzazione» della propria fede. Tra le possibilità di incrociare la fede con la storia dei giovani c’è il bisogno di senso e di una storia nella quale riconoscersi protagonisti; il bisogno di trasfigurare il presente con l’emozione creata dal digitale; la sfida politica, provocata dalla povertà, dalla giustizia, dall’ecologia.

L’incontro di giovedì sera non sarà isolato nel cammino pastorale di Belluno-Feltre. La realtà giovanile bellunese e il percorso verso il Sinodo sono state presentate da don Roberto De Nardin, direttore dell’Ufficio di pastorale per i giovani, all’assemblea diocesana di inizio anno pastorale a Longarone. Sono già nell’agenda del vescovo Renato Marangoni gli incontri con i "gruppi giovani" nelle parrocchie, a partire dal mese di gennaio. L’Ufficio diocesano di pastorale dei giovani ha approntato una prima esperienza di ascolto dei giovani (dai 17 ai 19 anni), coinvolgendo gli Insegnanti di religione negli ultimi tre anni delle scuole secondarie di secondo grado.

«È necessario - dichiara don De Nardin - avere il punto della situazione per guardare al domani della Pastorale dei giovani nel nostro contesto di Chiesa: un contesto territorialmente vasto cui corrisponde una varietà di esperienze e ricchezze che ha bisogno di entrare in reciproco rapporto per riuscire a mettersi in cammino. Il prossimo Sinodo dei Vescovi sui giovani, di cui siamo nel pieno della fase preparatoria, ci offre molti stimoli in questo senso».


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