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Mercoledì 13 dicembre 2017
Isoipse e digitale: «La cultura porta investimenti»
Nuove opportunità per i musei della Provincia di Belluno e Treviso grazie al bando della Regione Veneto per aggiornare le competenze digitali degli operatori culturali. L’associazione bellunese Isoipse vara la nuova piattaforma didattica su Dolom.it.
Partirà venerdì 15 dicembre al Museo del Baco di Vittorio Veneto il primo di una lunga serie di incontri dedicati agli operatori della cultura in provincia di Belluno e Treviso. Il cuore della formazione è l’impiego degli strumenti digitali per far conoscere il patrimonio culturale del territorio anche attraverso il Web. «Il digitale per noi è strumento, non contenuto», spiegano dal direttivo dell’associazione bellunese Isoipse, «ma è uno strumento che può far trasferire un intero patrimonio dalle sale dei musei alla vita delle persone».
Isoipse è stata tra le prime realtà in Veneto a battere questa strada, quando ha lanciato Dolom.it, un inedito Museo virtuale co-creato nel 2016 da 200 studenti della provincia di Belluno, che continua a sviluppare e ampliare i suoi spazi e contenuti digitali. Forte di questa esperienza, Isoipse è divenuto il partner operativo dell’ente formativo accreditato Apindustria Servizi srl nel bando indetto dalla Regione Veneto nell’aprile scorso. .
«È un riconoscimento importante, non solo per la nostra associazione, ma per tutto il territorio che ha una rete fantastica di piccoli musei e associazioni culturali» spiegano i docenti coordinatori del corso Stefania Zardini Lacedelli e Giacomo Pompanin. «Queste realtà custodiscono gli ingredienti di ciò che ogni comunità riconosce come proprio: paesaggi, ricordi, tradizioni, culture industriali e artigianali. È questo il patrimonio: la memoria che vive ogni giorno in ciò che vediamo e chiamiamo casa. Custodirlo, perciò, è il primo passo: ma la sua vera ricchezza si esprime quando viene raccontato, condiviso, arricchito dai contributi delle persone. Questo è il ruolo del digitale: fungere da amplificatore, moltiplicare le forze di piccole realtà, coinvolgere le scuole, stupire e incuriosire. In una parola: condividere».
Stefania Zardini Lacedelli, project manager di Dolom.it, è dottoranda in studi museali all’Università di Leicester in Inghilterra; Giacomo Pompanin, fotografo professionista, da anni sviluppa progetti multimediali per i musei del territorio. «Vogliamo farci conoscere e attirare nuovi pubblici? Raccontare con i linguaggi contemporanei la storia dei borghi, degli oggetti, delle persone che hanno contribuito a creare il nostro presente? Creare delle guide turistiche assieme agli studenti su piattaforme e App internazionali? Con il digitale possiamo farlo, è alla portata di tutti, porta ottimi risultati. Ma dobbiamo investire sulla formazione. E noi abbiamo la possibilità di farlo, insegnando ai 64 operatori culturali e volontari la tecnica e, soprattutto, trasmettendo loro la visione di quello che il digitale può fare per la cultura».
Il corso, articolato in lezioni frontali, consulenze e workshop coinvolgerà 64 operatori da 19 musei, cooperative e associazioni culturali per un totale di oltre 250 ore di formazione e consulenza. La piattaforma verrà presentata durante la prima lezione di venerdí 15 dicembre, che sarà anche una delle tappe del convegno nazionale a rete ’La via digitale- Comunicare il patrimonio’, organizzato dal network DiCultHer.
Isoipse si è recentemente aggiudicata il bando nazionale di Funder 35 dedicato alle nascenti imprese culturali italiane, il bando di Cariverona che permetterà di creare una nuova sezione sempre insieme agli studenti del Museo virtuale del paesaggio Dolom.it e, tramite una convenzione con la Provincia di Belluno, ha ricevuto in gestione la didattica del Museo Etnografico di Serravella. «Questi risultati e riconoscimenti sono segni: la cultura è un’alternativa per i giovani che vogliono rimanere a vivere a Belluno senza dover migrare. È anche una forma di ricchezza che porta sia investimenti che qualità della vita per tutti coloro che abitano la nostra bellissima terra».
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