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Giovedì 11 gennaio 2018

Perché la provincia si spopola? Quattro pagine su "Il Fatto Quotidiano"






Il giornale è in edicola con un approfondimento che parte dalle parole di don Giorgio Lise: «Denatalità paurosa, non possiamo far finta di nulla».

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"Il Fatto Quotidiano", giornale di diffusione nazionale, dedica oggi, giovedì 11 gennaio, quattro pagine al "caso Belluno". L’approfondimento, curato dal giornalista Ferruccio Sansa in collaborazione con Gianni Santomaso, vuole provare a capire come mai la provincia con la qualità della vita più elevata in Italia è anche terra segnata da denatalità e forte spopolamento.

«Denatalità paurosa. Quest’anno abbiamo avuto 5 battesimi e 59 funerali. Non possiamo far finta di nulla», scrive l’arcidiacono don Giorgio Lise su "Echi di Agordo". Sansa parte proprio da qui, dall’allarme lanciato dal parroco: ad Agordo non si nasce più, la popolazione cala. Anche se la disoccupazione praticamente non esiste grazie a Luxottica e la cittadina ha il reddito pro capite più alto del Veneto. E se non ce la fa Agordo - scrive Sansa cogliendo il punto - rischiano di non farcela nemmeno Belluno e le Dolomiti.

«L’Italia non può permettersi che Belluno e i suoi monti si spopolino», riflette il giornalista genovese parlando con L’Amico del Popolo, «non soltanto per la bellezza straordinaria di questi luoghi, ma anche per il patrimonio culturale, sociale e umano dei nostri monti. Perché la gente di Belluno ha dato tanto a tutto il Paese. Abbiamo visitato tanti comuni, per capire come mai la gente se ne vada. Che cosa si possa fare. Perché a Belluno hanno chiuso 600 negozi in pochi anni? Perché si chiudono o accorpano gli ospedali? Perché poste, banche e scuole chiudono i battenti? Perché Belluno ha il record di spopolamento, mentre le vicine Trento e Bolzano vedono la popolazione aumentare del 2%?»

Sansa e il Fatto Quotidiano tirano delle conclusioni: mancano le infrastrutture, certo, ma manca anche un progetto politico. «E nessuno a Roma o a Venezia sembra accorgersi che l’Italia si è preoccupata più degli altoatesini - che hanno un peso politico tanto maggiore e sono stati premiati anche dalla recente legge elettorale - che dei bellunesi».

Dopo la "vetrina" luminosa proposta un mese fa dai media nazionali e basata sulle classifiche relative alla qualità della vita, oggi sono in edicola le quattro pagine del "Fatto" con testimonianze, storie, interviste: un ritratto oggettivo, che coglie anche i problemi del nostro territorio. Con le sue grosse opportunità, come i Mondiali di sci di Cortina «che sono una grande occasione, ma devono essere sorvegliati perché i quasi trecento milioni che arriveranno non siano sperperati come è avvenuto per tanti grandi eventi».

C’è infine la questione delle dighe e delle centraline elettriche che hanno devastato i corsi d’acqua del bellunese. «Un business che pare avere a cuore gli incentivi più che la produzione di energia elettrica. Belluno e il suo territorio meritano più cura», conclude Sansa, che ama la nostra provincia e per famiglia è legato ad Agordo, «da Selva di Cadore, Colle Santa Lucia, San Vito ogni domenica sera i pullman portano in pianura i ragazzi che se ne vanno per studiare. Bisogna dare ai giovani la possibilità di scegliere e coltivare le proprie aspirazioni nella loro terra».


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