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Giovedì 15 febbraio 2018

Confcommercio, a Feltre una ferita aperta la pedonalizzazione






L’Associazione chiede con forza che si torni ad aprire un tavolo di sereno confronto con l’Amministrazione comunale.

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«Come Associazione abbiamo sempre sostenuto che una modifica alla viabilità con la chiusura totale del centro al transito automobilistico avrebbe messo in difficoltà le imprese del commercio che in centro hanno sede e questo, purtroppo, è puntualmente avvenuto», questo il commento del presidente della Consulta di Feltre di Confcommercio, Guido Pante, alle notizie che sono già più di tremila le firme apposte alla petizione che chiede di cambiare la situazione attuale.

«A fine 2017 - continua Pante - ben otto aziende del centro hanno chiuso i battenti o trasferito altrove la loro sede e altre si apprestano a farlo nel corso dei prossimi mesi. Non si è quindi visto il tanto sbandierato rilancio di quel salotto cittadino promesso in più sedi dall’Amministrazione, anzi abbiamo assistito a un degrado commerciale, e non solo, che ormai è sotto gli occhi di tutti. Va inoltre rimarcato un dato di estrema gravità: questa serie di chiusure ha comportato la perdita secca di dodici posti di lavoro, considerando solo quelli dipendenti e senza tenere in considerazione titolari e familiari».

«Questo dovrebbe essere un chiaro segnale ed un campanello d’allarme per chi amministra», continua Pante. «Perdere oggi il lavoro, con la crisi occupazionale che attanaglia la provincia, può significare anni di disoccupazione con grossi problemi non solo di carattere economico ma anche sociale. Un amministratore responsabile oggi più che mai ha il dovere di riflettere sulle conseguenze delle proprie decisioni. Se conosce bene le odierne ristrettezze e difficoltà della finanza pubblica alle quali imputa le proprie difficoltà ad amministrare, allo stesso modo ha il dovere di rispettare le difficoltà del privato e quantomeno deve cercare di non aggravarle con il proprio operato".

"La realtà è sotto gli occhi di tutti e se questi sono i risultati - conclude Pante - l’Associazione chiede con forza che si ritorni ad aprire un tavolo di sereno confronto dove verificare il percorso e i risultati fin qui conseguiti, nella convinzione che un muro contro muro non faccia bene alle aziende e neanche alla città».


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