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Venerdì 9 marzo 2018

Industria manifatturiera stabile in provincia, in forte crescita in Veneto






La Camera di commercio (nella foto la sua sede di Belluno) fa presente che la produzione nel Bellunese cresce solo dello 0,5% e il fatturato dello 0,2%.

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L’ultimo scorcio dell’anno 2017 è stato molto positivo per l’industria manifatturiera veneta. La produzione è in crescita del +6,2% rispetto al quarto trimestre 2016, e il fatturato del +6,8%.

Anche a Belluno - fa presente la Camera di commercio Treviso Belluno - il quadro degli indicatori è, positivo, ma la produzione cresce solo dello 0,5% e il fatturato dello 0,2%. Meglio invece per quanto riguarda i nuovi ordinativi, al traino di un’occhialeria e di una metalmeccanica che hanno sostenuto anche la dinamica occupazionale nel territorio. In particolare gli ordinativi dal mercato estero hanno fatto registrare un forte recupero rispetto all’anno precedente, pari al +13,6%; mentre quelli dal mercato interno sono risultati in crescita debole (+1,7%).

In questo quadro so9stanzialmente positivo permangono però alcune situazioni aziendali in sofferenza, che in un campione piuttosto ristretto come quello bellunese, condizionano in modo significativo le tendenze medie provinciali. Questo il motivo per cui le variazioni di produzione e fatturato risultano appiattite verso la stazionarietà.

Da sottolineare comunque che tra le imprese che esprimono giudizi di aumento o di contrazione dei loro indicatori, prevalgono nettamente quelle in aumento (quasi il 50%), sia all’interno della classe dimensionale 5-9 addetti, che all’interno della classe 10-49 addetti. Le situazioni critiche sono circoscritte ad alcune medie imprese.

"Ispirate all’ottimismo le previsioni per l’avvio del 2018", sottolinea Mario Pozza, presidente della Camera di commercio, "una situazione che dobbiamo dunque assolutamente capitalizzare sul piano del rinnovamento della capacità produttiva e organizzativa. Come già evidenziato da analisi nazionali, anche nei nostri territori ci sono segnali di disallineamento tra domanda e capacità industriale (i giorni di produzione assicurati dal portafoglio ordini salgono da 46 a 54 nel corso dell’ultimo trimestre) che potrebbero generare pressioni sui prezzi e fungere da freno all’espansione. Sappiamo inoltre che, a livello macroeconomico, l’inizio di dinamiche inflattive porterebbe la Bce a rivedere in termini meno espansivi la propria politica monetaria, con tutte le conseguenze del caso, che per l’Italia non sarebbero favorevoli".


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