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Sabato 14 aprile 2018

In aumento il rischio droga a Belluno






La denuncia della Federazione sindacale della Polizia di Stato che lamenta la carenza di poliziotti per contrastare il fenomeno.

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Belluno, che da tempo primeggia tra le province italiane nelle classifiche della qualità della vita, si sta accorgendo del crescere del grave problema dello spaccio al dettaglio di stupefacenti che vede come clienti spesso anche i giovanissimi. La denuncia viene dalla FsP, la Federazione sindacale della Polizia di Stato, che fa notare che sono in preoccupante aumento i sequestri di droghe da parte delle Forze dell’ordine, sia a soggetti che le detengono per uso personale, sia a veri e propri "pusher", spesso provenienti da fuori provincia.

Il fenomeno non è da sottovalutare - rimarca FsP - anzi necessita di essere arginato tempestivamente, ma purtroppo - fa notare - a causa di un progressivo depauperamento degli organici, le Forze di polizia si trovano in grossa difficoltà nel contrastare lo spaccio al dettaglio degli stupefacenti e la diffusione capillare di questa attività illegale, senza un efficace contrasto da parte delle istituzioni, può insinuare l’idea, soprattutto nei più giovani, che tali condotte rientrino nella normalità e che il consumo di droghe sia un vezzo, una piccola trasgressione tollerata dalla legge e dalla società.

FsP fa presente anche che, insieme all’aumento dello spaccio, preoccupa la qualità della "roba" che viene piazzata sul mercato e diventa sempre più pericoloso sottovalutare gli effetti negativi dei cannabinoidi, soprattutto alla luce dei nuovi sistemi di coltivazione degli stessi smascherati recentemente dalle Forze di polizia. Anche in Veneto, infatti, sono state smantellate delle organizzazioni criminali dedite alla coltivazione e allo spaccio di cannabis alterata da fertilizzanti chimici al fine di aumentarne il principio attivo responsabile dello sballo di chi lo assume. Anche l’uso di droghe leggere può quindi mettere gravemente a repentaglio la salute.

Per questi motivi FsP ritiene che in provincia di Belluno occorra un’azione mirata delle Forze dell’ordine per contrastare lo spaccio al dettaglio, azione che però risulta difficile da attuare da una Questura, come quella di Belluno, che vede diminuire costantemente il numero degli operatori e aumentare progressivamente la loro età.


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