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Lunedì 16 aprile 2018
Amministratori e politici bellunesi sull’elettrodotto
Gli interventi, sostanzialmente convergenti, dei partecipanti al vertice tenutosi oggi a Belluno.
Nel corso del vertice tenutosi oggi a Belluno sul progetto di Terna per l’elettrodotto della media valle del Piave il presidente della Provincia, Roberto Padrin, ha annunciato per mercoledì 18 un incontro tra il consiglio provinciale e i rappresentanti di Terna. Da questo incontro e dalle successive discussioni uscirà la posizione ufficiale della Provincia sul tema.
Il deputato Roger De Menech ha chiesto di allargare il tavolo a tutti i Comuni interessati dal progetto "per non gettare il bambino e l’acqua sporca", cioè per tutelare le parti positive del progetto, chiedendo di mettere in ordine le priorità: salute, sicurezza, ambiente.
Il parlamentare Dario Bond ha proposto la creazione di un tavolo tecnico provinciale di coordinamento per presentare a Terna un’alternativa percorribile, annunciando anche una mozione alla Camera.
Il senatore Paolo Saviane, affiancato dal collega di partito e deputato Mirco Badole, ha sottolineato come il tema sia sentito a livello nazionale, annunciando per domani la pubblicazione di un’interrogazione sulla questione.
L’assessore regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, presente alla riunione con il consigliere regionale Franco Gidoni, ha ricordato le prescrizioni previste dal parere regionale, tra le quali spiccava l’interramento in caso di ostacolo alle attività di protezione civile; inoltre, ha annunciato i contatti tra il Comune di Belluno e l’avvocatura regionale per "agganciare" la Regione Veneto al ricorso del capoluogo.
Il vicesindaco di Limana, Edi Fontana, supportato dall’assessore Alex Segat, ha rimarcato i timori del comune della Sinistra Piave per i possibili sviluppi futuri del progetto, che arriva ai confini tra le due realtà.
Per i Comitati civici della Valbelluna, Gianni Pastella ha giudicato la riunione "importante e storica", sottolineando l’impegno dei comitati nella raccolta fondi per avanzare ricorso con l’obbiettivo di bloccare in fretta il progetto.
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