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Mercoledì 9 maggio 2018

L’assessore regionale alla sanità: «Hub o spoke, ai cittadini interessa essere curati bene»






Sulla prospettiva del declassamento dell’ospedale di Belluno da hub a spoke Coletto al Pd: «Evitino speculazioni politiche sui temi sanitari, tradendo perdipiù incompetenza».

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«Se gli esponenti del Pd vogliono fare speculazione politica, abbiano almeno il buon senso di non farlo in modo improprio sui temi della sanità, rispetto ai quali, con le loro dichiarazioni, tradiscono tutta la loro incompetenza». Così Luca Coletto, l’assessore alla sanità della Regione, risponde al segretario veneto del Partito Democratico e al suo compagno deputato bellunese, i quali hanno annunciato «barricate» sulla presunta volontà di declassare l’ospedale di Belluno.

«Ma cos’è che disturba questi signori? Che i dati e le analisi sulla qualità dei servizi sanitari collochino il Veneto tra le Regioni più virtuose d’Italia?», prosegue l’assessore, «e sono infastiditi per il fatto che questo Governatore ha saputo non solo riportare in equilibrio i bilanci della sanità ma anche a far diventare la nostra una Regione ’benchmark’ per la sanità nazionale? Quello che giustamente i cittadini chiedono è di disporre di servizi sanitari efficienti e di essere curati in modo adeguato, non interessa certo sapere se l’ospedale dove vengono ricoverati è un hub o uno spoke. La Regione del Veneto, in tutto il suo territorio, compreso Belluno, ha sempre erogato tutti i livelli essenziali di assistenza previsti, nel pieno rispetto delle norme vigenti, e continuerà a farlo, nonostante le pretestuose e inutili barricate di chi sta solo cercando un po’ di visibilità».

«Gli esponenti del Pd, poi, dimenticano, o meglio, volutamente omettono di ricordare, che il Decreto Ministeriale 70, che tante insicurezze e perplessità ha suscitato e continua a suscitare», sottolinea l’assessore Coletto, «in quanto limita fortemente l’autonomia regionale in materia e penalizza talune strutture sanitarie, è stato voluto e votato da quel centrosinistra di cui il Partito Democratico è stato il prim’attore, guarda caso, sacrosantamente bastonato dagli elettori».

«In ogni caso», conclude l’assessore, «non stiamo discutendo del Piano Socio Sanitario e nemmeno delle relative schede. Stiamo affrontando una questione che le norme ci impongono di affrontare e lo faremo con tutti i portatori di interesse, avendo cura, nel caso del territorio bellunese, di porre attenzione alla sua specialità e anche alla sua domanda di autonomia».


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