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sabato 12 maggio 2018

Sbancano a Treviso le performance delle Scuole in Rete di Belluno






La delegazione bellunese si è confrontata con un’agguerrita concorrenza nazionale e internazionale sul tema della pace possibile (foto Zanfron).

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L’8 maggio all’Istituto Fermi di Treviso si è tenuto il tradizionale stage-meeting dal titolo "La pace: una conquista possibile", manifestazione internazionale che si svolge ormai dal 1990 e che ha visto la presenza di studenti provenienti da tutto il mondo (www.reteprogettopace.it)

Anche quest’anno le performance delle Scuole in Rete di Belluno hanno mostrato la forza creativa della nostra provincia conquistando il concorso "I Giovani e l’Arte": primo l’Istituto Catullo e terzo il Cpia di Belluno (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti).

Un dominio, quello bellunese, di lunga data, grazie alla forza creativa dei laboratori teatrali istituiti all’interno delle scuole della Rete bellunese che ha come motore "Lo spettacolo delle Scuole in Rete" di Belluno, giusto alla XII edizione. Quest’anno i laboratori teatrali erano finanziati dal Fondo asilo, migrazione e integrazione 2014-2020 della Regione Veneto, cofinanziato dall’Unione Europea.

"Vite sprecate", la performance vincitrice dell’Istituto Catullo con la regia di Massimo Ferigutti, con Laura Portunato come aiuto regista, racconta il dramma delle baby gang: ragazzini che per noia, rabbia, pura voglia di spaccare tutto, si danno a forme di violenza, devastazione, aggredendo, distruggendo, a volte anche usando coltelli e pistole. Questo gruppi di ragazzi, quasi sempre minorenni, se la prendono di solito con i coetanei e a volte attaccano anche persone sole, indifese, come barboni, mendicanti, ragazzine fragili. Una storia collocabile in qualsiasi tempo e realtà.

Al terzo posto "Senza terra" la toccante storia raccontata da 8 richiedenti asilo ospiti del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti. Si tratta della loro storia, dal dolore del distacco dalla propria realtà e dai propri affetti, al trauma del viaggio, al desiderio del ritorno (regia di Alessandro Rossi).

La delegazione bellunese si è confrontata con un’agguerrita concorrenza nazionale e internazionale (particolarmente numerosa la presenza della delegazione macedone) sul tema della pace possibile, declinata nelle diverse forma del rispetto di sè e dell’altro, dal cyberbullismo, alla violenza urbana, al terrorismo, alle guerre internazionali.


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