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Mercoledì 16 maggio 2018

Ponte nelle Alpi, serve una nuova gara per l’acquedotto






Il Tar si è pronunciato sul cantiere Coltron–Piaia: respinto in parte il ricorso ma annullato l’appalto.

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Bim Gsp comunica che il Tar Veneto «si è finalmente espresso» sul ricorso presentato nei mesi scorsi in merito all’appalto dei lavori per la costruzione del nuovo acquedotto Coltron-Piaia, in territorio di Ponte nelle Alpi. Il ricorso è stato presentato dall’associazione temporanea di imprese a guida bellunese Tollot–Pato contro l’aggiudicazione dei lavori di Bim Gsp all’associazione temporanea di imprese, sempre bellunese, Fontana-Edilcostruzioni–Anese.

«Dopo quattro mesi di attesa della sentenza e altri quattro di procedimento avanti il Tribunale veneto il pronunciamento è finalmente arrivato: respinta la richiesta principale di Tollot–Pato di vedersi aggiudicataria dell’appalto in virtù della qualità dei tubi offerti in fase di gara, ma disposto comunque l’annullamento della gara sulla base della complessa normativa degli appalti. La gara, quindi, si deve rifare», riassume Bim Gsp.

«Stiamo già lavorando al nuovo bando», spiega Giuseppe Vignato amministratore unico di Bim Gsp, «e a giorni provvederemo a darne pubblicazione: puntiamo ad arrivare alla nuova aggiudicazione e all’avvio dei lavori entro fine estate». Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo serbatoio di accumulo in località Piaia, la posa di circa 3 km di rete acquedottistica per completare il collegamento tra il serbatoio di Coltron e il nuovo di Piaia (con attraversamento della linea ferroviaria e del fiume Piave), la posa di una nuova tratta fognaria e la realizzazione di una piccola stazione di sollevamento per convogliare i reflui di Rione Santa Caterina direttamente al depuratore di La Nà.

«Si tratta di un intervento strategico», prosegue Vignato, «molto atteso dalla comunità pontalpina e dall’amministrazione comunale, che porterà importanti benefici in termini di apporto idrico locale e provinciale: è nostro fermo impegno, quindi, realizzarla».

L’opera ammonta complessivamente a 1,7 milioni di euro e rientra nel Programma degli Interventi approvato a fine aprile dall’Assemblea dei sindaci del Consiglio di Bacino Dolomiti Bellunesi, pianificazione dove è già stato previsto anche lo slittamento di un anno della conclusione dei lavori, fissata per il 2020. «Nel triennio 2018/2020 abbiamo un pacchetto-lavori provinciale di 24 milioni di euro. Oltre a realizzare nuovi depuratori e ad estendere la rete fognaria, abbiamo in programma altre opere importanti come questa, che collegando acquedottisti diversi garantiscono un maggior apporto idrico in territori vulnerabili nei periodi siccitosi».


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