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Giovedì 17 maggio 2018

Zoldo, interrogazione contro una nuova centralina sul Maè






Proposta dai consiglieri regionali Zottis e Zanoni (Pd) secondo i quali la Regione applica le norme più stringenti solo ai progetti presentati dopo il gennaio 2016.

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"Con l’ennesimo progetto di centralina idroelettrica in Val di Zoldo, siamo alla vigilia di una nuova aggressione del territorio, di fronte alla quale la Regione continua ad alzare bandiera bianca e a non applicare precise direttive europee e nazionali che tutelerebbero l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini". Lo dicono i consiglieri regionali del Pd, Francesca Zottis e Andrea Zanoni, primi firmatari di una interrogazione che punta l’indice sul progetto di realizzazione di una centralina idroelettrica lungo il torrente Maè, tra le località di Mareson e Pianaz.

"Nei giorni scorsi – ricordano i due esponenti - i tecnici della Commissione regionale Via si sono recati in Val di Zoldo per effettuare un sopralluogo che aveva come scopo quello di decidere se assoggettare il progetto a procedura di valutazione. E inevitabilmente le proteste dei residenti sono state forti, visto che nella Valle del Maé sono già insediati due grandi impianti Enel e tre centraline, senza contare altre sette domande giacenti. Il problema è che la Regione non ne vuole sapere di applicare la direttiva europea sulle acque e le linee guida dello Stato e continua a limitare l’applicazione delle più stringenti normative ai soli progetti presentati dopo il gennaio 2016".

Zottis e Zanoni assieme ad altri consiglieri di opposizione componenti della Commissione urbanistica hanno chiesto la convocazione dell’organismo per effettuare un sopralluogo presso il sito interessato dal progetto della centralina, che prevede una potenza installata di 354,3 Kwh, con una producibilità media annua stimata in 2,3 GWh e con un tratto d’alveo privato della sua acqua naturale per ben 1.274 metri: "Vogliamo che il Consiglio regionale assuma un ruolo attivo in questa e in altre vicende simili", sottolineano i consiflieri regionali. "Non si può abbassare la guardia e scivolare in una situazione fuori controllo, dannosa per l’ambiente oltre che lesiva per le tasche dei veneti: se infatti l’UE sanzionerà la Regione per il mancato rispetto delle normative, le conseguenze in termini di sanzioni economiche saranno pesanti e verranno pagate dai cittadini".


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