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sabato 19 maggio 2018
Lavoro, a confronto aziende, scuola, giovani e famiglie
Incontro in Camera di commercio a Belluno: oggi per lavorare servono competenze trasversali e relazionali, conoscenza dell’informatica e delle tecnologie.
L’Alternanza scuola lavoro è uno strumento sufficiente per gli studenti per conoscere il mondo del lavoro e per capire come e quanto il lavoro stia evolvendo? La domanda se l’è posta la Camera di commercio di Treviso Belluno, che dopo la recente riforma è delegata a occuparsi di questa materia, in un incontro sul tema organizzato presso la sede di Belluno mercoledì 16 maggio, a cui hanno partecipato rappresentanti del mondo delle imprese, ma soprattutto studenti delle scuole superiori di Belluno.
L’appuntamento è servito per un confronto diretto tra aziende, scuola, giovani e famiglie. L’alternanza - istituita con la legge 107/2015, "La buona scuola" - sta prendendo forma dopo il rodaggio iniziale. Condivisione di idee sull’esperienza e buon livello di soddisfazione - come evidenziato dalle testimonianze dirette - per quei giovani che trovano l’inserimento giusto. Qualche paletto è stato posto dalla Rete degli studenti per i costi di trasporto e i pranzi fuori casa che i giovani spesso sono costretti a sobbarcarsi e una condizione ben precisa, determinata da necessità economiche che la crisi sollecita: non occupare l’estate, momento per trovare lavori retribuiti, con l’alternanza scuola lavoro.
I cambiamenti del lavoro e del suo mercato sono stati illustrati dal prof. Paolo Gubitta, dell’Università di Padova e sintetizzati in un solo concetto: dimenticatevi le carriere professionali dei vostri genitori. Oggi non ci sono più, si parla invece di lavoro ibrido e di soft skill". Competenze trasversali e relazionali, nonché conoscenza dell’informatica e delle tecnologie è quanto serve oggi per lavorare. "Però – ha affermato Gubitta – voi giovani siete avvantaggiati su un fronte: dovete solo imparare cose nuove, non dovete disimparare le cose vecchie, come accade ai lavoratori più adulti. Siete dei nativi digitali".
Il "lavoro ibrido" - quello nel quale le competenze pratiche si completano con quelle tecnologiche e informatiche, in tutti i settori dal manifatturiero al commerciale, dalla sanità all’agricoltura - è quello richiesto sempre di più. Chiaro l’indirizzo del prof. Gubitta: "La sfida per tutti, giovani e non solo, a questo punto, è stare al passo dei cambiamenti dei sistemi e degli strumenti".
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