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Giovedì 19 luglio 2018

Il campeggio del Coro Arcobaleno di Limana






Tema: «La strada della vita», un entusiasmante percorso tra divieti, regole e comandamenti.

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Si è conclusa anche quest’anno per tantissimi ragazzi e bambini l’esperienza del campeggio del Coro Arcobaleno di Limana che per la 13ma volta si è svolto a Canal del Gat, angolo di paradiso in Valmorel. Lo slogan scelto quest’anno è stato «La Strada della Vita», un entusiasmante percorso tra divieti, regole e comandamenti.

«Siamo proprio sicuri che i tanti divieti, regole e comandamenti che ben conosciamo ma che fatichiamo a rispettare siano degli ostacoli o delle privazioni? Spesso percepiamo e viviamo le regole come un impaccio. Fatichiamo ad accettare che certi nostri comportamenti ci siano imposti o vietati», suggeriscono gli organizzatori del campo.

Dopo alcuni giorni di analisi e riflessioni «ecco che abbiamo capito quanto siano importanti e che grande significato hanno le regole, i divieti e i comandamenti. Prendiamo ad esempio il cartello segnale per eccellenza, lo Stop. Ti dice fermati, tu ora non puoi passare. Se lo leggiamo attentamente senza fretta questo cartello ci suggerisce molte cose infatti ti dice: la vita tua e quella degli altri è un dono talmente prezioso che va salvaguardata sempre. Ecco perché devi fermarti, se non rispetti lo Stop infatti metti non solo a repentaglio la tua vita ma anche quella dell’altro».

«Lo Stop ti da la possibilità di fermarti un attimo a pensare se la strada che stai percorrendo è giusta, perché se così non fosse hai sempre la possibilità di cambiare o di ritornare indietro! Lo Stop ti ricorda che non sei solo, che fai parte di una comunità. Vivere in una comunità è una cosa meravigliosa. Lo Stop ti rende una persona libera, infatti è vero che ogni tanto devi fermarti, ma è proprio il tuo fermarti che ti rende libero e dunque felice quando a tua volta ti trovi nella corsia libera da divieti e te ne stai andando tranquillamente a lavorare a scuola o in vacanza e hai la certezza assoluta che gli altri rispetteranno lo Stop!».

E che dire dei 10 comandamenti? «Prendiamo ad esempio il terzo: ricordati di santificare le feste, in particolare la Domenica. Il giorno per vivere l’appartenenza, per celebrarla, per cantarla, per goderla. Il riposo è il riconoscimento che qualcuno "lavora" per noi. È il momento per cogliere il bello, il buono, il gratuito, per mettere al centro la relazione. La mamma per nove mesi è in "gestazione" (lavora) per poi dare alla luce il figlio. La bellezza della vita che va da sola, che è per lei, per gli altri, per il Signore. Dopo aver creato il mondo, (luce, cielo, stelle, terra, acqua, la natura, la flora, la fauna, Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra... e sopra tutti mette l’uomo e l’uomo è più importante, ma nel massimo rispetto del creato. E Dio vide che era cosa buona. Vide – si accorse di aver fatto bene - perché si fermò a guardare».

«L’ultimo giorno si fermò a guardare per ammirare la gioia del creato. Cosa ha creato dunque il settimo giorno: la serenità, la beatitudine, la letizia, la profondità, la pace, la lode, la comunità, il popolo, la speranza! Quel giorno ha buttato proprio giù una manciata di bellezza! Si entra nel riposo di Dio! Ci si riposa con lui. Dio vuole che si parli un po’ con lui, per contemplare il creato, per fermarsi a pensare, guardando indietro e in avanti. Questo comandamento capite che non è dunque un’imposizione ma bensì un inno alla vita! Per noi», affermano Catia e Luciano, che da sempre organizziamo il campeggio, che è solo una delle attività del coro Arcobaleno, «è importante continuare a trasmettere ai bambini ed ai ragazzi valori importanti, esperienze che speriamo lascino il segno e che possano essere utili alla vita dei nostri giovani. Insieme al canto, ai giochi, alle passeggiate, al mangiar bene, al vivere un’esperienza gioiosa e giocosa, pensiamo valga la pena di far crescere cervello, anima e cuore!».


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