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Domenica 29 luglio 2018

Veneti nel mondo protagonisti in Cansiglio






Zaia: «Siete un orgoglio e un onore. Ecco il modello veneto che oggi andrebbe preso ad esempio».

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Per un giorno, l’epopea dell’emigrazione veneta (5 milioni di uomini e donne tra emigrati e loro discendenti) è tornata a vivere nella terra d’origine. Con l’ormai storica organizzazione dell’Associazione Trevisani nel Mondo, si è infatti tenuta sulla Piana del Cansiglio la decima edizione dell’adunata dei Veneti nel mondo, svoltasi alla presenza di non meno di duemila emigrati veneti in rappresentanza delle organizzazioni provenienti dai cinque continenti.

La giornata è iniziata con la sfilata dei labari delle Istituzioni venete e delle decine di organizzazioni di Veneti nel mondo, è proseguita con la Messa presieduta dall’arcivescovo Alberto Bottari de Castello, di Montebelluna, già nunzio apostolico in Africa, Giappone e Ungheria, e con la premiazione di tre emigranti veneti che si sono particolarmente distinti: Piergiorgio Boschiero, nato a Fara Vicentino, per il suo impegno nell’associazionismo in Uruguay, Amalia Pavanel, nata in Francia da genitori di origine veneta, imprenditrice di successo e presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo Peru, e Odino Soligo, nato a Trevignano, imprenditore di successo e impegnato nell’associazionismo in Canada.

«Oggi rendiamo omaggio con orgoglio e riconoscenza – ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, Zaia in un breve indirizzo di saluto ai presenti – a dei grandi veneti che sono partiti dalle loro terre in un momento storico di povertà e sofferenze e hanno portato letteralmente in ogni angolo del mondo la loro onestà, la laboriosità, la voglia di contribuire alle crescita dei Paesi che li ospitavano, ed è per questo che ancora oggi le comunità venete sono amate e apprezzate ovunque». È il modello veneto dell’emigrazione – ha aggiunto Zaia – che andrebbe preso ad esempio dai flussi migratori di oggi. I nostri emigrati partivano per realizzare un progetto di vita, aperti al rispetto di leggi, usi e costumi delle terre che li ospitavano. «Questo chiediamo oggi all’immigrazione – ha concluso Zaia - né più né meno di quello che i nostri emigrati hanno saputo fare in giro per il mondo».

«Il contributo dell’emigrazione veneta allo sviluppo delle comunità dell’America del Nord, latino-americane, australiane e del Nord-Europa è riconosciuto da tutti e onora la nostra Regione», ha sottolineato da parte sua l’assessore regionale ai Flussi migratori, Emanuela Lanzarin. «Vogliamo continuare a fare memoria di questa storia in un’epoca in cui i flussi migratori sono tornati ad essere imponenti, e coinvolgono anche tanti nostri giovani attirati delle opportunità offerte dai paesi esteri. Oggi come ieri i veneti che emigrano nel mondo sono portatori di capacità, competenze, valori di onestà e impegno, che testimoniano la cultura e la tempra della gente veneta e la forte capacità di integrazione in contesti sociali, culturali ed economici diversi».


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