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Venerdì 10 agosto 2018

Belluno, ricordata la tragedia di Marcinelle






Celebrata la Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo.

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Una cerimonia semplice, ma significativa quella organizzata dall’Associazione Bellunesi nel Mondo per commemorare il 62.mo anniversario della tragedia di Marcinelle e per celebrare la Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Mercoledì 8 agosto, davanti al monumento all’emigrante, presso la sede Abm in via Cavour 3 a Belluno, erano presenti le Famiglie ex emigranti, diversi primi cittadini del Bellunese, il consigliere regionale Franco Gidoni, il vescovo emerito Giuseppe Andrich e la sezione Ana di Belluno.

Il presidente Abm, Oscar De Bona, ha ricordato le vittime italiane, e in particolare quelle venete che perirono in questa immane tragedia del lavoro all’estero: «Siamo qui per non dimenticare il sacrificio di centinaia di migliaia di italiani che hanno dato la loro vita per il futuro della nostra nazione». L’attività in miniera è stato uno dei lavori più massacranti dell’emigrazione italiana. «Quante vedove bianche ci sono state - ha proseguito De Bona - e quanti figli orfani che sono cresciuti senza la propria figura paterna. A loro va questa giornata».

A portare i saluti dell’Amministrazione comunale di Belluno l’assessore Maurizio Busatta, che ha voluto ricordare il sacrificio degli italiani all’estero: «Un sacrificio che ha permesso lo sviluppo dell’Italia e anche della provincia di Belluno».

Per l’occasione intorno al monumento all’emigrante erano stati posizionati 136 garofani, realizzati dal consigliere Abm Luciana Tavi a ricordare le vittime italiane di Marcinelle. Una di queste era bellunese, Dino Della Vecchia, nato e cresciuto a Sedico.

Dopo i saluti si è passati allo scoprimento di un modellino, che rappresenta una miniera, realizzato dall’ex emigrante e minatore bellunese Amedeo Grillo. «Grazie Amedeo – ha detto il presidente De Bona - per questo dono che posizioneremo all’interno del MiM Belluno».

A conclusione monsignor Giuseppe Andrich ha benedetto la corona dall’oro posta davanti al monumento all’emigrante, con l’accompagnamento dell’Inno di Mameli.



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