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Martedì 14 agosto 2018

Frana «Busa del Cristo» a Perarolo, c’è l’impermeabilizzazione






Bottacin: «Completati gli interventi di sigillatura delle fessurazioni».

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L’assessore regionale alla difesa del suolo, Gianpaolo Bottacin, è andato personalmente a verificare i lavori effettuati sul sito della frana della Busa del Cristo, in località Sant’Andrea di Perarolo di Cadore, avviati ad aprile e conclusisi nei giorni scorsi. Diverse le opere oggetto dell’ultimo intervento effettuato: dai rilievi con tecnologia avanzata alla regolazione delle acque meteoriche superficiali, procedendo poi con la sigillatura delle fessurazioni presenti nel terreno, per concludere con l’implementazione dei sistemi di monitoraggio topografico e geotecnico attivi sul versante.
«Innanzitutto abbiamo provveduto a un rilievo aerofotogrammetrico Lidar (Laser imaging detection and ranging, ndr) con l’ausilio di droni - spiega Bottacin - per acquisire una mappatura delle fessurazioni presenti sulla sponda sinistra del torrente Boite, al fine di procedere con interventi puntuali volti a rafforzare la sicurezza del centro abitato».
Si è quindi proceduto con un trattamento di sigillatura delle fessurazioni sul versante di frana e della canaletta in cemento armato posta a regimazione delle acque meteoriche a monte della ex linea ferroviaria.
«La sigillatura delle fessurazioni registrate nel terreno del corpo della frana è stato eseguito saturando i vari punti rilevati con resina e schiume - dettaglia l’assessore - per bloccare le infiltrazioni d’acque meteoriche che rischiavano di aggravare la situazione».
Dal punto di vista dei materiali impiegati, l’operazione è stata eseguita con apposita schiuma poliuretanica monocomponente, ambientalmente compatibile.
«Dopo la sigillatura, a ulteriore garanzia - prosegue Bottacin -, si è proceduto con l’impermeabilizzazione, posizionando e ancorando al terreno, nei punti a rischio smottamento, una serie di teli impermeabili, funzionali alla raccolta delle acque meteoriche che vengono poi convogliate da un canale di raccolta in polietilene del diametro di sessanta centimetri fino allo scarico nel canale esistente al di fuori dell’area a rischio».
Sono stati, inoltre, implementati i sistemi di monitoraggio topografico e geotecnico già attivi sul versante di frana, a fini preventivi, con l’installazione di due fessurimetri a lunga estensione, necessari al monitoraggio degli spostamenti, e di due fessurimetri ad asta dedicati al controllo dei movimenti del paramento murario presente a monte della ex linea ferroviaria. L’implementazione del sistema di controllo è stato completato dall’installazione di una centralina necessaria alla gestione di tutti i dati acquisiti dai vari sistemi di monitoraggio e convogliati in una piattaforma web dedicata, con allarmi a superamento di soglia. Gli interventi effettuati per l’implementazione del monitoraggio topografico hanno invece riguardato l’adeguamento del box di alloggiamento della stazione robotizzata attiva su postazione fissa esterna all’area di frana, con realizzazione di ulteriori fori finestra e l’installazione di condizionatore, utile alla stabilizzazione della temperatura interna al box, oltre all’installazione di ulteriori dodici punti di lettura sul versante con prismi ottici. «Per questo intervento sono stati investiti 300mila euro - conclude Bottacin -, ma non ci fermiamo qui avendo sul sito ancora diverse opere in programma, tra cui uno studio geologico-idraulico sui nuovi scenari di rischio del versante in concomitanza con una piena del torrente Boite».


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