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Giovedì 4 ottobre 2018 ‐ S. Francesco d'Assisi

Belluno, firmato l’accordo con Treviso per la neurochirurgia






Nella foto la firma dell’accordo dei direttori generali dell’Ulss Marca Trevigiana, Francesco Benazzi (a sinistra) e dell’Ulss Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno.

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Torna 7 giorni su 7 (h24, con la notte in reperibilità) l’attività ambulatoriale neurochirurgica all’ospedale San Martino di Belluno e, insieme, torna anche l’attività operatoria per gli interventi che possono essere programmati e che riguardano i problemi della colonna vertebrale. Questo, in sintesi, il contenuto dell’accordo firmato oggi, giovedì 4 ottobre, a Belluno, dal direttore generale dell’Ulss Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, e dal direttore generale dell’Ulss Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno.


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Introducendo il momento della firma, Rasi Caldogno ha ricordato le difficoltà che ci sono oggi a reperire medici specialisti, difficoltà che hanno costretto nel recente passato a ridurre l’attività neurochirurgica che si svolge a Belluno sotto la gestione dell’ospedale di Treviso che per questo settore è il riferimento anche per la nostra provincia. Una difficoltà a reperire medici specialisti confermata anche da Benazzi per quanto riguarda Treviso, ma anche per altre zone del Veneto. Un problema – ha fatto presente Rasi Caldogno – che genera una preoccupazione crescente, non solo per la neurochirurgia e non solo nel Bellunese o in Veneto, ma in tutta Italia. E senza provvedimenti capaci di incidere anche a breve – ha sottolineato – sarà difficile mantenere gli standard di cura attuali.

Il fatto nuovo che ha permesso la sigla dell’accordo tra le due Ulss è l’avvio di un concorso che consentirà a Treviso di avere nuovi specialisti qualificati e quindi assicurare la loro presenza anche a Belluno.

Da parte sua il direttore della funzione ospedaliera, Raffaele Zanella, ha ricordato che non è mai stato interrotto il rapporto tra la neurochirurgia di Treviso e quella di Belluno. Se è stata sospesa l’attività operatoria, c’è invece sempre stata l’attività ambulatoriale, come quella di consulenza al Pronto Soccorso, come l’assistenza tramite la telemedicina, offrendo sempre risposte di alto livello. Ora, con la ripresa dell’attività operatoria, a Belluno giungeranno anche pazienti della provincia di Treviso (sono previste una o due sessioni operatorie la settimana, per un totale di 3/6 persone interessate da una patologia, quella del mal di schiena, che è molto diffusa).

Il nostro compito – ha concluso Rasi Caldogno – è offrire servizi di qualità, facendolo in sede quando è possibile e, quando non è possibile, garantendo al paziente l’accesso ai centri dove è garantita la massima qualità d’intervento.


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