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Venerdì 5 ottobre 2018 ‐ S. Placido

Ecco il film «Tre Cime di Lavaredo: la Trinità delle Dolomiti»






Domenica 7 ottobre alle 21 al Teatro Kursaal di Auronzo la presentazione della nuova opera di Giovanni Carraro.

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Le Tre Cime di Lavaredo, montagne simbolo delle Dolomiti, sono le protagoniste del nuovo film-documentario commissionato dal Comune di Auronzo di Cadore e realizzato dal regista e scrittore Giovanni Carraro con immagini mozzafiato, grazie all’utilizzo di un drone, ma anche con molte testimonianze di auronzani che hanno legato la propria vita a quelle pareti dolomitiche. Nell’arco di un anno Carraro è infatti riuscito ad intervistare alcuni dei protagonisti che hanno scritto la storia delle Tre Cime di Lavaredo, realizzando degli inediti approfondimenti culturali che permettono di scoprire i segreti celati dalle rocce delle Tre Sorelle. I temi trattati nel film, della durata di quasi un’ora, spaziano dalla geografia alla storia dell’alpinismo, dalla geologia alla botanica, per includere le descrizioni poetiche dei viaggiatori di fine ’800 e le riflessioni di Mauro Corona sulla fatica e le difficoltà del vivere in montagna.


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Il documentario si apre con uno scorcio del Monte Piana, Museo a cielo aperto della Grande Guerra e il luogo ideale dal quale contemplare le Tre Cime di Lavaredo. Partendo poi dal Rifugio Auronzo, Carraro conduce lo spettatore lungo quella che è l’escursione più classica attorno alle Tre Cime e, durante il percorso, si sofferma nei luoghi più significativi per rivelarne i vari aspetti di interesse culturale, morfologico e alpinistico.

La prima tappa del giro è la targa in memoria di Paul Grohmann posta accanto alla chiesetta, dove il protagonista dell’inserto culturale è la guida alpina emerita Gianni Pais Becher che narra le imprese dello scalatore austriaco che per primo salì la cima Grande e spiega le motivazioni storiche alla base degli attuali confini tra Veneto e Trentino Alto-Adige, tra Auronzo e Dobbiaco.

La seconda tappa è il pianoro a margine dei Piani di Lavaredo, con l’intervento del geologo Gianluca Piccin che illustra le peculiarità geomorfologiche delle Tre Cime. Si arriva poi alla forcella Lavaredo, si osservano le Tre Cime da un foro delle gallerie del Monte Paterno e, prima di raggiungere il Rifugio Locatelli, si assiste a un intervento di elisoccorso del Suem (l’operazione viene illustrata nei minimi dettagli dal capo stazione di Auronzo Giuseppe Zandegiacomo Sampogna e dalla guida alpina Michele Zandegiacomo Mazzon).

Un altro inserto del film è dedicato al particolare spartiacque rappresentato dalle Tre Cime con il Paterno e la Torre di Toblìn. I sorgenti che sgorgano verso nordest confluiscono infatti nel rio Sesto e poi, attraverso la Drava e il Danubio, arrivano nel mar Nero. Il torrente Rienza, che nasce ai piedi delle Tre Cime sul versante settentrionale, alimenta invece verso ovest l’Isarco e l’Adige, prima di sfociare nel mare Adriatico. A sud infine le acque che scorrono attraverso la val Marzon, raggiungono l’Ansiei e il Piave prima di arrivare al mare.

Giunti a Malga Langalm la guida alpina emerita Alziro Molin racconta le sue imprese alpinistiche sulle pareti delle Tre Cime e introduce anche il tema dello spopolamento della montagna. Le riflessioni finali sono affidate a Mauro Corona.

Il debutto del film è previsto per domenica 7 ottobre, alle 21, al Teatro Kursaal di Auronzo con la partecipazione di tutti i protagonisti del documentario, oltre al primario del Suem 118, Giovanni Cipolotti, e al delegato provinciale del Soccorso Alpino, Alex Barattin.


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