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Martedì 16 ottobre 2018 ‐ S. Edvige

Monte Ricco, le idee di trenta giovani architetti






Workshop nel vecchio forte ristrutturato a Pieve di Cadore venerdì 12 e sabato 13 ottobre.

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Venerdì 12 e sabato 13 ottobre si è svolto al Forte Monte Ricco di Pieve di Cadore il workshop di progettazione culturale integrata promosso dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e da Dolomiti Contemporanee nell’ambito del progetto europeo Interreg Stream. Una trentina di giovani architetti e artisti provenienti da tutta Italia e con competenze differenti hanno lavorato sui temi della rigenerazione paesaggistica del Colle di Pieve di Cadore. I partecipanti sono stati coordinati nel loro lavoro da Gianluca D’Incà Levis, mente e anima di Dolomiti Contemporanee, e da Antonio De Rossi, esperto di trasformazioni contemporanee del territorio e del paesaggio alpino, docente ordinario di Composizione Architettonica e Urbana e Direttore del Centro di Ricerca Iam, Istituto di Architettura Montana presso il Politecnico di Torino. Tra i suoi interventi vi è quello contro lo spopolamento di Ostana, la comunità occitana, ricostruendo con le case l’anima dei loro abitanti.


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La presenza del gruppo dei giovani professionisti, ospiti nelle residenze d’artista di Pieve e di Corte di Cadore è stata notata durante le visite alla Magnifica Comunità, alla Casa Natale di Tiziano, al Museo dell’Occhiale e lungo i molteplici percorsi di ascesa al Forte dove si è svolta l’intensa e proficua attività di progettazione, di dibattito e di confronto sui temi della possibile rigenerazione del paesaggio di Monte Ricco. Gli apporti e gli stimoli messi a disposizione dai partecipanti per l’interpretazione del luogo sono stati forniti dai tutor e dagli organizzatori secondo il principio che la montagna deve essere intesa come luogo di sostenibilità e dell’anima, lontana da ogni visione consumistica. Hanno accolto il gruppo e avviato i lavori il sindaco di Pieve, Bepi Casagrande e il presidente della Magnifica Comunità, Renzo Bortolot. L’aspetto archeologico dell’area è stato trattato da Eugenio Padovan, mentre Moreno Baccichet ha presentato esempi di rigenerazione urbana e pratiche di partecipazione.

Il metodo di lavoro, basato su un confronto dinamico di squadra in cui idee e riflessioni sono state protagoniste indiscusse del dibattito che ha caratterizzato le due giornate, ha tra le altre cose rivelato una naturale vocazione degli spazi del Forte per questo tipo di attività, che si è intrecciata in modo armonioso e naturale sia alle opere d’arte esposte sia ai visitatori del sito e della mostra. I risultati del lavoro delle due giornate verranno rielaborati e sintetizzati in un documento che costituirà parte integrante del progetto Interreg Stream, che successivamente darà origine alla fase di discussione con le istituzioni, associazioni e cittadini attraverso una serie di incontri.

Si dice soddisfatta Maria Giovanna Coletti, presidente della Fondazione Tiziano, per il risultato raggiunto e per aver portato all’attenzione dei giovani architetti un’area di Pieve di Cadore dove storia e natura unici nel genere meritano una valorizzazione paesaggistica iniziata con il recupero del Forte. Ci tiene a sottolineare come la costituzione in gruppi di lavoro di professionisti per la prima volta insieme abbia favorito il dibattito su visioni diverse di intervento, ma per questo complementari. Tutti d’accordo invece sulla bellezza di Pieve con il suo Monte Ricco dalle grandi potenzialità.


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