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Giovedì 18 ottobre 2018 ‐ S. Luca

L’Italia e il mondo, in un minuto (Sir)






Ue, oggi al summit migrazioni e manovra economica italiana. Lodi, novità per le mense.

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Consiglio europeo, stallo sul Brexit. Oggi al summit si discute di migrazione e sicurezza, poi Eurogruppo

Dopo il nulla di fatto di ieri sera sul Brexit, il Consiglio europeo riprende questa mattina a Bruxelles con l’intervento del presidente dell’Europarlamento, la sessione su sicurezza e migrazioni, il pranzo dell’Eurogruppo (aperto a tutti i leader Ue). I lavori del summit dovrebbero concludersi a metà pomeriggio. La prima giornata del vertice non ha portato frutti: la premier britannica May ha incontrato gli altri 27 leader dell’Unione per circa mezzora ed è subito ripartita per Londra. "Credo che un accordo sia fattibile ed ora è il momento per concluderlo", aveva affermato al suo arrivo. Di ben altro avviso i 27: non hanno riscontrato novità nella posizione del governo del Regno Unito e per questo non si è giunti ad alcuna conclusione. Non è stato fissato il vertice straordinario di novembre, che avrebbe potuto definire le regole per il "divorzio", ormai imminente: 29 marzo 2019. Si pensa, semmai, a prolungare il periodo transitorio fino alla fine del 2021. Il problema principale resta la definizione del confine e dei rapporti tra le due Irlanda. Il capo negoziatore della Ue Michel Barnier aveva affermato prima del summit: "Abbiamo lavorato molto per arrivare ad un’intesa, ma non ci siamo ancora. Serve molto più tempo. Nelle prossime settimane lavoreremo con calma e pazienza". Nella seduta odierna dell’Eurogruppo si discuterà anche della manovra finanziaria dell’Italia, che il premier Conte esporrà in modo sintetico. Ieri ne aveva parlato durante un faccia a faccia con Angela Merkel, la quale – ha poi fatto sapere Conte – parteciperà alla Conferenza per la Libia che si terrà a Palermo.


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Cronaca, caso-Lodi, il Comune rivede il regolamento per l’accesso alla mensa scolastica

Dopo le proteste per il regolamento del Comune di Lodi, che aveva di fatto estromesso circa 200 bambini dalle agevolazioni sul prezzo della mensa a scuola, la giunta guidata dal sindaco leghista Sara Casanova ha varato le nuove linee guida che in qualche modo ammorbidiscono i criteri. Il regolamento – segnala l’Ansa – non prevede l’autocertificazione e per molti stranieri è difficile reperire la documentazione che accerti che non possiedono proprietà nel loro Paese d’origine. Con le nuove linee guida, però, le maglie si allargano. L’autocertificazione varrà se è accompagnata da una dichiarazione resa dalla rappresentanza diplomatica che attesti l’impossibilità per quel Paese di rilasciare le certificazioni necessarie, o che attesti che la certificazione relativa ai beni immobili e/o ai redditi è limitata soltanto a una porzione di territorio. Nel caso dei Paesi che hanno sottoscritto la convenzione dell’Aia, sarà valida un’apostille (certificazione che convalida sul piano internazionale gli atti).



Crimea: lutto per le 19 vittime della strage nella scuola di Kerch. Il killer uno studente di 18 anni

Fiori rossi in memoria delle vittime, almeno 19 secondo le ultime stime, che hanno perso la vita nella strage del Politecnico di Kerch lasciando dietro di sé anche 40 feriti di cui 6 gravi. Uno studente di 18 anni ha fatto irruzione, nella scuola professionale che frequentava, e, dopo aver ucciso i suoi compagni, si è suicidato. Nell’istituto dove è avvenuto l’assalto studiano 850 ragazzi. Il killer poi identificato, Vladislav Roslyakov, accende il giorno di follia partendo dalla mensa dell’istituto, dove – riferisce Euronews – ha fatto esplodere anche un ordigno, sparando alla cieca con un fucile da caccia per il quale aveva ottenuto la licenza solo pochi giorni fa. Ha poi proseguito di aula in aula, fino alla biblioteca. "Quando dei nostri concittadini ucraini vengono uccisi, non importa dove accade, è una tragedia", ha afferma il presidente ucraino Petro Poroshenko riferendosi alla tragedia che ha colpito anche i suoi concittadini.



Siria: da Damasco via libera a un convoglio umanitario verso il campo profughi di Rukban

Il governo siriano ha dato ieri il via libera, dopo giorni di pressioni internazionali, all’invio di aiuti umanitari a un campo di circa 50mila sfollati siriani da anni costretti a sopravvivere nel deserto tra Siria e Giordania. Lo riferiscono fonti dell’Onu citate da media panarabi. Le fonti affermano che da Damasco è arrivato il permesso affinché un convoglio umanitario delle Nazioni Unite possa giungere al campo di Rukban, nella Siria sud-orientale, nei pressi della frontiera con la Giordania. Nei giorni scorsi, attivisti umanitari siriani, giordani e internazionali avevano denunciato l’assedio di fatto imposto da settimane agli sfollati del campo di Rukban. Giunti nella zona negli anni scorsi durante la guerra siriana, le decine di migliaia di sfollati sono costretti a vivere in condizioni umanitarie definite "disperate" dagli attivisti: privati dei servizi essenziali come cure mediche, acqua potabile, elettricità, in una delle zone più inospitali del Paese. Ieri si è anche appreso che l’inviato speciale dell’Onu in Siria, Staffan de Mistura, terminerà il suo mandato alla fine di novembre.



Etiopia: nel nuovo governo metà dei ministeri alle donne. Aisha Mohammed alla Difesa

Il primo ministro Abyi Ahmed ha assegnato il 50% dei posti del nuovo governo etiopico alle donne. L’Etiopia diventa così il secondo paese africano, dopo il Rwanda, a rispettare rigorosamente l’uguaglianza di genere in ambito governativo. "Il primo ministro – si legge su nigrizia.it – nel presentare la nuova compagine al parlamento, ha sostenuto che la sua scelta è stata determinata dalla constatazione che le donne sono meno corrotte degli uomini e potranno dare un miglior contributo nel riportare pace e stabilità nel Paese". Tra i ministeri di cui è ora a capo una donna alcuni sono strategici, come il ministero della Difesa, il nuovo ministero della Pace e quello del Commercio e dell’Industria. La prima donna ad essere nominata ministro della Difesa è Aisha Mohammed, ingegnere di etnia afar, gruppo minoritario del nordest, confinante con l’Eritrea.



Spagna-Cuba: premier Sanchez all’Avana. Prima visita da Madrid nell’arco di 32 anni

Pedro Sanchez visiterà Cuba il 22 e 23 novembre, e sarà la prima missione di un premier spagnolo nell’isola dopo 32 anni. Lo riferisce El Pais. Le fonti diplomatiche citate dal Pais rilevano che le mancate visite a Cuba di un premier spagnolo sono state un’anomalia, considerato che negli ultimi anni alcuni tra i principali leader mondiali, così come gli ultimi tre Papi, avevano fatto visita a Cuba. L’obiettivo del viaggio di Sanchez è di normalizzare i rapporti con Cuba, colonia spagnola per quasi quattro secoli, che è entrata in una nuova fase lo scorso aprile, quando Miguel Diaz-Canel ha preso il comando, chiudendo l’era dei fratelli Castro. Se la visita di Sanchez avrà successo, potrebbe seguire quella di re Felipe nel 2019, per i 500 anni dalla fondazione dell’Avana. In quel caso, sarebbe la prima visita di un monarca spagnolo nella storia dell’isola.


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