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Giovedì 18 ottobre 2018 ‐ S. Luca

Altri soldi dalla Regione per la Busa del Cristo






Nuove risorse per Perarolo di Cadore. Bottacin: «Continua e massima attenzione per la difesa del territorio»

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L’assessore alla Difesa del suolo Gianpaolo Bottacin annuncia di aver recuperato, all’interno del bilancio regionale, ulteriori 100 mila euro per il monitoraggio della frana che incombe su Perarolo di Cadore e della quale da tempo la Regione sta seguendo in maniera puntuale e con ogni mezzo l’andamento per mitigarne il rischio. «Come abbiamo più volte affermato», ha detto Bottacin, «uno degli obiettivi precipui di questa legislatura è la difesa idrogeologica del territorio. Per questo ogni volta che troviamo qualche spazio finanziario cerchiamo di impegnarlo a favore di tali interventi, come nel caso della frana della Busa del Cristo».


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«Queste ulteriori risorse», spiega Bottacin, «verranno pertanto investite per interventi di manutenzione sulle opere di impermeabilizzazione (teli e canalizzazioni) del versante in frana, sul sistema di monitoraggio topografico del versante, sulle webcam e sul faro di prossima installazione. Abbiamo inoltre previsto, per avere sempre il massimo valore scientifico delle iniziative, di poter attivare una consulenza universitaria per il monitoraggio nel tempo degli effetti sul versante delle opere regionali di impermeabilizzazione eseguite nonché di quelle che eseguiranno le Ferrovie dello Stato sulla berlinese degradata e conseguentemente per la taratura delle nuove soglie di allarme e l’adeguamento delle stesse al nuovo comportamento che avrà la frana a seguito di tali opere».

Queste azioni saranno affidate al Comune di Perarolo, che vi provvederà utilizzando circa la metà delle risorse, le quali saranno immediatamente impegnate a favore dell’amministrazione comunale stessa.

«Non ci fermiamo tuttavia qui», conclude l’assessore, «con il restante budget stiamo infatti provvedendo a finanziare anche un nuovo modello geologico di comportamento della frana alla luce degli ultimi eventi con l’individuazione e quantificazione dei possibili scenari di rischio frana, compresa l’analisi del correlato rischio idraulico di esondazione in caso di sovrapposizione di frana e piena del Boite, che sarà seguito direttamente dalle nostre strutture regionali in collaborazione, anche in questo caso, con l’autorevole supporto dell’Università di Padova».


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