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Giovedì 18 ottobre 2018 ‐ S. Luca

Bando periferie, c’è l’accordo: «Via alle gare». L’elenco delle opere






Massaro: «C’è maggiore carico burocratico sugli uffici, dobbiamo anticipare 18 milioni di euro».

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Oggi, giovedì 18 ottobre, è stato trovato l’accordo con il governo per il finanziamento del Bando Periferie. Lo annuncia con soddisfazione il sindaco di Belluno Jacopo Massaro.


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L’accordo è frutto di un compromesso, spiega Massaro nella nota alla stampa, che aumenta la burocrazia per i comuni, costretti a fare da "banca" per lo Stato, ma che consente l’indizione delle gare. Questa la sintesi del contenuto. L’accordo tra Governo e Anci permette la prosecuzione dei lavori del Bando Periferie. «Possiamo certo dirci soddisfatti per una soluzione che consente la realizzazione del "Progetto Belluno"», spiega il sindaco di Belluno Jacopo Massaro, «ma si tratta di un espediente che mette ancora in difficoltà i comuni».

L’accordo prevede la cancellazione del versamento, da parte del Governo, dell’anticipazione del 20%, attesa per metà settembre: «Per Belluno si tratta di 3,6 milioni di euro, che avrebbero consentito di pagare le spese di progettazione e di coprire i costi per l’avvio delle gare».

A fronte di questa cancellazione, viene garantito il pagamento per stati di avanzamento, che consente l’avvio delle gare già nel 2018 e salva così, grazie ad alcuni tecnicismi, i fondi comunali, circa 4 milioni di euro per Belluno, che si vanno ad aggiungere ai 18 milioni dello Stato: «La cosa sicuramente positiva è che si parte, anzi si prosegue il lavoro per la riqualificazione della nostra città», commenta Massaro, «salvando anche i fondi comunali».

Un successo che però, secondo Massaro, carica di burocrazia e difficoltà i comuni: «Intanto, è un sistema che mette in difficoltà i comuni con poca liquidità», spiega il primo cittadino, «non parliamo solo di comuni in dissesto, ma anche di quelle realtà virtuose che hanno fatto investimenti e quasi azzerato il loro avanzo. Noi abbiamo qualche milione di euro da cui attingere per pagare le spese e far partire subito le gare, in attesa del "rimborso" da parte dello Stato, ma come farà chi non ha soldi a sufficienza in cassa?».

L’accordo prevede una soluzione a questi problemi, con ricadute pratiche e politiche evidenti: «I comuni possono accedere alla Cassa Depositi e Prestiti, accendendo nuovi mutui e sobbarcandosi quindi nuovi costi, tutto questo per fare da banca allo Stato. Con questa soluzione, anticipiamo allo Stato i soldi che lo Stato ridà ai comuni, e per anticiparli alcuni devono andare in banca a chiedere prestiti».

C’è poi il carico burocratico sugli uffici: «Visto che dobbiamo anticipare 18 milioni di euro, sarà necessario redigere ed inviare diversi documenti sullo Stato avanzamento lavori, per rientrare più rapidamente delle spese. Questo vuol dire», spiega Massaro, «più richieste dagli uffici, più documentazione, più "scartoffie"; tutto per non fare nulla di diverso rispetto a quanto avremmo fatto nella situazione ante-emendamento al Milleproroghe. Questa soluzione, di fatto, vanifica l’utilità dello sblocco degli avanzi, che vengono utilizzati come anticipo per far partire i lavori».

«È un accordo dal valore istituzionale pesantissimo, ma non è ancora un decreto. Va riconosciuto il merito al grande lavoro del Presidente di Anci, Antonio Decaro, tutto l’Anci, il suo personale ed i suoi uffici, e la settimana prossima all’assemblea nazionale di Anci a Rimini il Bando periferie sarà ancora al centro del confronto. I sindaci non intendono abbassare la guardia.

Questo l’elenco dei sette progetti di rigenerazione urbana che vedono il Comune di Belluno nel ruolo di capofila.

Il Piazzale della Stazione prevede un intervento di 770mila euro, di cui 570mila euro a carico del Bando Periferie e 200mila da Dolomitibus; il progetto prevede la riscoperta dell’architettura nobile del palazzo della stazione, l’ottimizzazione dell’efficienza del piazzale e della piazza, la ricollocazione dei bus sopra il parcheggio Metropolis, con la creazione di un anello viabilistico per gli autobus per una maggiore sicurezza dei mezzi e dei pedoni; la creazione di uno spazio di deflusso per gli studenti; la sistemazione del sistema ciclabile, ora interrotto.

La ristrutturazione della scuola Gabelli (6.650.000 il costo totale, 3.483.944 dal Bando Periferie e i restanti 3.166.056 dalle casse comunali) prevede il completo recupero dello storico edificio, chiuso dal 2007 per crolli e infiltrazioni.

Grande intervento anche per il Parco della Piave: 5.873.866 il totale dei lavori che interesseranno il Parco di Lambioi, l’attraversamento pedonale dagli impianti sportivi a Lambioi Beach, il Parco delle Fontane di Nogarè, la realizzazione della pista ciclabile lungo il Piave da Lambioi a Ponte nelle Alpi, il recupero del ponte sul torrente Gresal tra Belluno e Sedico, sempre per la realizzazione di una pista ciclabile. 4.358.866 euro arriveranno dal Bando Periferie, 432.500 saranno a carico del Comune di Belluno, mentre i restanti 882.500 verranno investiti da Bim Gsp, Bim Infrastrutture e dal Comune di Sedico.

Si passa poi alla copertura delle aree scoperte dell’ex Caserma Piave, ora centro del terzo settore: 1.778.501 il costo totale dell’opera, dei quali 1.340.000 euro a ricadere sul Bando periferie e 438.501 euro sugli inquilini dell’attuale Spazio Ex (Associazione "Casa del Beni Comuni"; Tib Teatro; Associazione radioamatori gruppo Val Belluna; Associazione Radioclub Belluno Nore; Associazione di promozione sociale Slowmachine).

A Palazzo Crepadona, grazie anche alla copertura del chiostro interno, troverà spazio la Mediateca delle Dolomiti; il costo, 2.733.504 euro, ricadrà interamente sul Bando Periferie.

Coperto interamente dal Bando Periferie per 2.200.000 euro anche l’intervento all’ex Chiesa dei Gesuiti: qui troverà spazio una piazza coperta, mentre verrà creato un piano rialzato dove poter organizzare eventi, concerti e manifestazioni.

Vedono invece il Comune come partner i progetti della cittadella della sicurezza, con il recupero dell’ex Caserma Fantuzzi come luogo comune per le forze dell’ordine bellunesi (1.400.000 euro per il primo stralcio; 1.000.000 dal Bando Periferie e i restanti 400,000 euro a carico dell’Agenzia del Demanio), i progetti "Ripopolare il centro" con il recupero dell’ex sede Reviviscar e Palazzo Olivotto in centro storico per realizzare appartamenti per giovani e coppie ad affitto agevolato (956.316 euro dal Bando Periferie e 2.868.032 a carico di Reviviscar SRL e Ater Belluno, per un totale di 3.827.348), la sistemazione del piazzale sovrastante il Parcheggio Caffi (7.250.000 il costo totale: 60.000 euro dalle casse comunali, 254.370 euro dal Bando Periferie e i restanti 6.935.630 a caricò di Filù SRL).
Infine, il progetto per la realizzazione di spazi di co-working, che prevede un costo di 200.334 euro praticamente divisi a metà tra Bando Periferie (100.000 euro) e Centro Consorzi di Sedico (100.334 euro).

In totale, il Comune di Belluno ha ottenuto 18 milioni di euro dal Bando Periferie, movimentando investimenti propri e di privati per altri 17 milioni di euro, per un totale di 35 milioni di euro di opere sul territorio.


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