«Una vera e propria calamità naturale. Quello che è successo lunedì in provincia di Belluno ha dell’impressionante». Gianpaolo Bottacin, assessore regionale alla Protezione civile, non nasconde la gravità della situazione. Non a caso, per far fronte alle criticità che hanno interessato nelle scorse ore il territorio provinciale, è stato mobilitato l’Esercito e nella notte tra lunedì 29 e oggi, martedì 30 ottobre, è arrivata una colonna mobile del Genio da Bologna, indirizzata prevalentemente in Agordino. Questo pomeriggio Bottacin ha fatto il punto incontrando la stampa nella sede del Comitato Coordinamento Soccorsi, all’aeroporto di Belluno (nelle foto le tante persone impegnate nel gestire l’emergenza).
«Solo in provincia di Belluno sono 1.500 i soccorritori mobilitati», precisa l’assessore. «Le persone sfollate sono circa 130. Si aggiungono le utenze prive di elettricità e senza la copertura telefonica. Abbiamo parlato con Terna, per cercare di avere qualche certezza sulle riattivazioni». In provincia ieri, lunedì 29 ottobre, erano 113 mila le utenze colpite da black out. Un numero sceso poi a 83 mila e, nelle ultime ore, a 74 mila. «Si tratta comunque di cifre importanti», sottolinea il presidente della Provincia e sindaco di Longarone, Roberto Padrin, «ed è un problema su cui, terminata la fase di emergenza, dovremo tornare».
Ad appesantire il bilancio, già drammatico, c’è la notizia di due persone decedute, a Feltre e a Falcade, oltre a numerosi smottamenti e frane, alberi caduti, allagamenti, abitazioni scoperchiate e interi paesi ancora completamente isolati.
Per fare la conta dei danni è ancora presto, «ma quel che possiamo già dire è che si parla di centinaia di milioni di euro», sottolinea Bottacin. «Non possiamo fare ancora un bilancio preciso e l’Unità di crisi resta aperta. Anche i sindaci sono in difficoltà. In qualche località si sono verificate situazioni ancor peggiori rispetto al 1966. Le maggiori criticità si riscontrano in Agordino, Comelico, Feltrino, Val di Zoldo». Padrin ha parlato questa mattina con Veneto Strade e solo per la strada 251 della Val di Zoldo e Val Cellina si parla di quasi 15 milioni di euro di danni.
«Avevamo da giorni attivato in base alle previsioni meteo, che non hanno sbagliato di una virgola, tutto quello che era attivabile», dice ancora Bottacin. «L’altro giorno c’era qualcuno che parlava di esagerazioni». «Ho fatto convocare da Zaia sabato pomeriggio per domenica mattina l’Unità di crisi allargata a tutte e sette le Prefetture», continua Bottacin. «Le criticità riguardano tutto il Veneto (si è allagato l’outlet di Noventa, l’Adige è ai massimi storici, per fare un paio di esempi), ma quel che si è verificato in provincia di Belluno è a dir poco impressionante».
L’Esercito è stato mandato in Agordino. In Comelico è arrivata una colonna mobile della Regione Lombardia e nel Feltrino dell’Emilia Romagna. Oggi, martedì 30 ottobre, è stata inviata una colonna Ana con 100 unità in più. Altre forze stanno arrivando da Padova e si recheranno a Cencenighe.