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Sabato 3 novembre 2018 ‐ S. Martino de Porres

«Scenari apocalittici» per il capo nazionale della Protezione civile






Questo il commento di Angelo Borrelli dopo aver sorvolato la montagna bellunese (nella foto mentre stringe la mano all’on. D’Incà).

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«Ringrazio per il gioco di squadra messo in campo». Così ha esordito Angelo Borrelli, il direttore della Protezione civile nazionale giunto a Belluno nella mattinata di oggi, sabato 3 novembre, dopo aver sorvolato insieme al governatore Zaia le zone più colpite dal maltempo della montagna bellunese.


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Dopo aver ringraziato tutti coloro che si stanno dando da fare, Borrelli ha avuto una parola particolare per i numerosissimi volontari (promettendo di mandarne altri a Rocca Pietore) e per i sindaci che ha indicato come «i veri eroi del territorio», capaci di attivarsi quando c’è un’emergenza.

«Dobbiamo intervenire velocemente», ha poi fatto presente il capo nazionale della Protezione civile. Sono in contatto con il premier Conte e con il sottosegretario Giorgetti. Faremo quello che bisogna fare, a cominciare dalla dichiarazione dello stato di emergenza e dallo stanziamento dei primi fondi, anche senza aver terminato il resoconto dei danni, altrimenti si andrebbe troppo per le lunghe. Poi - ha continuato Borrelli – bisognerà pensare a gestire la ricostruzione, confidando in norme che possano facilitare le operazioni.

Riferendosi a quanto visto durante il sopralluogo in elicottero, Borrelli ha parlato di «situazione pesante», «scenari apocalittici», spiegando che era stato molto colpito, tra l’altro, dai grandi tralicci per il trasporto dell’energia elettrica che paiono piegati come fuscelli. «Ci sarà ancora da fare per alcuni giorni per le emergenze», ha proseguito, assicurando per questo tutto il supporto della Protezione civile nazionale.

Ma tuttociò poteva essere evitato? A giudizio di Borrelli quanto è capitato dimostra l’utilità di tante opere che sono state realizzate negli anni e che hanno consentito di "governare" il flusso dell’acqua, limitando i danni. Naturalmente, ha poi aggiunto, c’è ancora molto da fare nel campo della prevenzione ambientale, anche per quanto riguarda la normativa in modo che, per esempio, non sia un problema togliere gli alberi dall’alveo dei fiumi, vista la loro pericolosità in caso di alluvioni. Secondo Borrelli bisognerebbe pensare anche a un Codice delle emergenze perché la Protezione civile è bravissima a soccorrere nell’immediato, ma poi trova tante difficoltà nelle fasi successive.

Per quanto riguarda infine le linee elettriche, Borrelli ha confidato di ritenere che si possa immaginare il loro interramento, anche se ciò dipende pure da questioni di ordine finanziario e procedurale.


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