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Venerdì 21 dicembre 2018 ‐ S. Pietro Canisio

Il premier Conte: avviato il percorso cronologico dell’autonomia






Verso metà gennaio il completamento dell’istruttoria, a metà febbraio il confronto con le Regioni.

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«Oggi abbiamo delineato un percorso cronologico. Lo abbiamo scandito e verso metà gennaio completeremo l’istruttoria delle varie materie. Poi ci sarà una fase finale per valutare le richieste dal punto di vista tecnico, giuridico e politico». Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, al termine del Consiglio dei ministri di oggi, venerdì 21 dicembre, che aveva all’ordine del giorno, tra i vari provvedimenti, la bozza di intesa con Lombardia e Veneto sull’autonomia differenziata in base all’articolo 116 della Costituzione. «Vogliamo trovarci verso il 15 febbraio – ha spiegato Conte - a incontrare i presidenti delle Regioni interessate e sottoscrivere con loro un’intesa».


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«Un’altra scadenza rispettata. Cinque mesi di lavoro tecnico tra Ministero, tecnici e dirigenti con il contributo delle Regioni. Oggi il primo importante passaggio in Consiglio dei ministri». Questa la sottolineatura di Matteo Salvini che, parlando dopo Conte, ha fatto presente che «dal 15 febbraio 2019 ci sarà una proposta dello Stato sull’autonomia che sarà presentata alle Regioni. Entro l’inverno potrà essere realtà». «Spero», la sua conclusione, «che la legge rafforzata venga accolta anche da alcune Regioni del Sud».

«Sull’autonomia c’è assoluta unanimità e pieno consenso delle forze politiche che sostengono il Governo, è un impegno che abbiamo assunto e che è nel contratto di Governo. I cittadini si sono espressi con un referendum, è un esercizio virtuoso di democrazia», ha precisato ancora Giuseppe Conte. «Da presidente del Consiglio sono garante della coesione nazionale, non sarà un percorso che arricchirà alcune Regioni e ne impoverirà altre. Rispetteremo il principio di sussidiarietà. Stiamo attuando un articolo della Costituzione, il 116, terzo comma».

«Le Regioni che hanno fatto richiesta di maggiore autonomia non sono solo Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, ma anche Piemonte, Liguria, Toscana Umbria e Marche. Il Piemonte proprio questa settimana mi ha portato il dossier che apre la fase della trattativa. È un’opportunità per tutte le Regioni italiane: nessuna esclusa», ha concluso il ministro per gli Affari regionali, Erika Stefani, che insieme ai due colleghi di governo ha presentato quanto deciso in Consiglio dei ministri.


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