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Mercoledì 16 gennaio 2019 ‐ San Tiziano

Parco di Mussoi, «l’abbattimento degli alberi è uno scempio»






La denuncia di Italia Nostra: «Rasi al suolo alberi secolari, sia autoctoni che esotici».

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«Qualche mese fa avevamo dato atto all’amministrazione comunale di aver proceduto in maniera seria e ragionata a proposito degli abbattimenti di alberi in via Vittorio Veneto e via Vecellio, in quanto aveva operato accuratamente in via selettiva, sulla base della perizia di uno studio competente. Dobbiamo invece stigmatizzare gli abbattimenti, pressoché a raso, nel Parco comunale di Villa Clizia a Mussoi e sul versante a ridosso del Palasport De Mas».


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A sottolinearlo è la sezione di Belluno di Italia Nostra, che per il Parco di Villa Clizia parla di un «autentico scempio», dal momento che «sono stati demoliti diversi alberi secolari sia autoctoni, di ben 170 anni, che esotici, di 140 anni, che avevano una grande valenza non solo dal punto di vista naturalistico, ma anche estetico-paesaggistico. Da sottolineare inoltre il loro valore storico, visto che costituivano un pregevole e variegato corredo arboreo alla Villa di cui il Parco era parte integrante».

Da Italia Nostra mettono poi in evidenza che sia per Mussoi che per l’area del Palasport De Mas «l’intervento ha riguardato alberi che, anche dopo la devastante tempesta di fine ottobre, non avevano subito alcun danno, come dimostrano le zolle radicali rimaste intatte. La responsabilità di questo intervento fa capo, come al solito, a parecchi uffici (E-distribuzione, Comune di Belluno, Unione Montana Bellunese Belluno Ponte nelle Alpi, Soprintendenza di Bl, Pd e Tv) e la procedura rivela varie falle nel suo farraginoso iter burocratico/autorizzativo».

«L’intervento, operato a raso, si è rivelato devastante e, sorprendentemente, è stato inoltre eseguito senza garantire la tutela della linea elettrica, visto che, a ridosso della stessa, sono ancora presenti gli alberi che la minacciano, sia all’interno del Parco che all’esterno, un’area privata», proseguono dalla sezione di Belluno. «Inoltre, il taglio è stato fatto prescindendo dal regolamento di esecuzione del Piano regolatore comunale che stabilisce la tutela degli alberi di pregio. Quello che non ha fatto la devastante tempesta di fine ottobre sono riuscite a farlo le motoseghe di E-distribuzione con il beneplacito degli uffici deputati alla salvaguardia del Parco, area assoggettata a vincolo di tutela storico-artistico e paesaggistico».

«Vogliamo deplorare pubblicamente questo scempio anche per conto dei diversi cittadini che si sono rivolti a noi per esprimere la loro desolazione e indignazione», concludono. «Quando muore un vecchio albero è come bruciasse una biblioteca».


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