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Mercoledì 16 gennaio 2019 ‐ San Tiziano

Decreto sicurezza, «richieste dei Comuni più che legittime»






Lo ha ribadito il sindaco di Belluno Massaro durante la commissione Anci: «Altrimenti non si garantiscono decoro e sicurezza».

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Un documento con richieste pragmatiche da parte dei Comuni e che finirà sul tavolo tecnico di Anci e ministero. Ne ha parlato il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, al termine della commissione Anci sul "Decreto sicurezza", a cui ha partecipato con l’assessore Valentina Tomasi. «La riunione sul tema immigrazione è stata molto positiva», ha detto il primo cittadino, «in quanto siamo riusciti a entrare nel merito delle questioni più tecniche, che alla fine hanno risvolti pratici per il territorio, del "Decreto sicurezza"».


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Massaro ha ribadito il fatto che «il Governo è pienamente legittimato a modificare la linea politica rispetto alle legislazioni precedenti. Contestualmente ho però sottolineato la legittimità delle pretese dei Comuni: mentre il Governo deve stabilire le politiche a livello generale, gli enti locali hanno il dovere di garantire sicurezza, decoro, corretto funzionamento dei servizi nel proprio territorio. L’interlocuzione è stata positiva, in un rapporto di correttezza e lealtà tra enti e istituzioni».

Nel documento predisposto con la Tomasi sono inserite richieste molto pratiche in relazione al decreto Salvini, «richieste senza le quali si otterrebbe l’effetto opposto rispetto a quello voluto dal ministro, che punta a maggior sicurezza e decoro. Affinché questi ultimi aspetti siano garantiti, è fondamentale ascoltare la voce dei Comuni».

Massaro ha puntato l’attenzione sul tema delle persone vulnerabili, «dimenticate nel decreto sicurezza», commenta. «Il Governo ha ammesso che si tratta di un errore, ma ora ai Comuni serve un "piano B" per i soggetti che, presenti sul territorio in modo irregolare, allo stato attuale non saranno espulsi dal sistema di accoglienza, ma non verranno nemmeno rimpatriati. Rimarranno dunque nelle nostre piazze, bivaccheranno nei parchi, occuperanno stabili abbandonati, con il rischio forte di contatti con la criminalità organizzata. È prerogativa del Governo stabilire una nuova modalità di accoglienza, ma deve darci un "piano B" per decoro e sicurezza, che noi Comuni pretendiamo vengano garantiti».

Il sindaco di Belluno fa poi notare che i «risparmi ingenti che consegue lo stato non vengono restituiti ai cittadini come tasse, ma nemmeno dati ai Comuni che devono occuparsi dell’accoglienza, di fatto, al posto dello stato stesso. Si tolgono gli strumenti senza dare alternative».



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