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Sabato 19 gennaio 2019 ‐ S. Mario

Cortina, presentata la candidatura alle Olimpiadi invernali 2026






L’assessore regionale Caner: «Milano-Cortina un binomio vincente».

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«Se il Comitato olimpico internazionale ci assegnerà l’organizzazione dei Giochi Olimpici, premierà il progetto, equilibrato e ambizioso nel contempo, proposto da un binomio italiano che già oggi è simbolo nel mondo di efficienza, di bellezza, di originali valori territoriali e umani proiettati all’internazionalità». Così l’assessore al turismo del Veneto, Federico Caner, oggi, sabato 19 gennaio, a Cortina, ha sintetizzato gli elementi distintivi della candidatura di Milano-Cortina d’Ampezzo a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026.


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«Una proposta che nasce dalla capacità di unire e di fondere in un unico progetto il meglio che le due realtà avevano originariamente proposto con due candidature separate – ha sottolineato Caner –, un masterplan che si ispira a principi di economicità e di fruizione nel tempo delle risorse che saranno investite e delle strutture che saranno rinnovate o realizzate. Milano e Cortina hanno fatto proprio il forte monito del Comitato olimpico internazionale alla sostenibilità economica e ambientale dell’evento, non solo evitando sprechi e realizzazioni effimere, ma anche mettendo in campo, insieme alle località del Trentino Alto Adige coinvolte, una consolidata esperienza nell’organizzazione di questi appuntamenti sportivi ad altissimo livello, che possono assicurare un risparmio in termini economici e gestionali».

«A tutto ciò si aggiungano i valori intrinseci del capoluogo lombardo e della regina delle Dolomiti», ha aggiunto l’assessore veneto, «la dinamicità, il patrimonio storico e artistico abbinato alla vocazione alla modernità e all’innovazione di Milano; l’ineguagliabile scenario dolomitico di Cortina che fa da cornice a uno degli hub sciistici più grandi e prestigiosi del mondo».

«Lo sport in Veneto ha una grande tradizione di passione e di pratica a tutti i livelli, agonistico e non – ha concluso Caner –, e il fuoco olimpico che torna a risplendere nelle Dolomiti a settant’anni di distanza dagli storici giochi del 1956 sarebbe un riconoscimento per questa realtà, ma rappresenterebbe anche un’occasione di riscatto della montagna veneta, martoriata dagli eventi calamitosi dei mesi scorsi. Le Olimpiadi, insomma, offrirebbero una grande opportunità di rinascita che dobbiamo saper costruire sin d’ora, con un convinto lavoro di squadra tra soggetti istituzionali e partner privati: all’assegnazione finale dei Giochi, che si terrà a Losanna il prossimo 24 giugno, ci faremo trovare pronti e competitivi».


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