Deserta l’asta per l’area Ex Bardin, tra via Lungardo e via dell’Anta a Belluno. Il recupero della zona, che occupa oltre 12.600 metri quadri, è fermo da cinque anni, dopo il fallimento della Acanto srl, l’azienda con sede a Torri di Quartesolo che se ne stava occupando. Da allora lo spazio è in mano a un curatore fallimentare. Nessuno si è fatto avanti all’asta per la vendita dello scorso 29 gennaio si cerca ora una strada alternativa. Il Comune di Belluno pubblicizza l’invito, fatto dal curatore fallimentare a tutti i soggetti interessati, a presentare un’offerta di acquisto; una volta raccolte tutte le proposte, la cessione avverrà a mezzo di asta competitiva. I termini per la presentazione delle offerte scadono il 28 febbraio.
L’amministrazione comunale confida che questa procedura possa portare a una chiusura dell’annosa questione dell’Ex Bardin. «Da tempo, cerchiamo di mantenere la zona più pulita e decorosa possibile, grazie all’aiuto della protezione civile, dei volontari e dei richiedenti asilo», sottolinea l’assessore alle manutenzioni, Biagio Giannone. «Abbiamo la forte volontà di restituire l’area alla città, togliendola dallo stato di abbandono in cui versa da troppi anni; per questo, rilanciamo la proposta e invitiamo tutti i possibili interessati a farsi avanti».
«In questi anni, in accordo con il curatore fallimentare», continua Giannone, «siamo intervenuti più volte per bonificare l’area, ambiente ideale per il proliferare delle zanzare tigre, nonostante non sia zona di competenza comunale. Oltre alla questione del decoro, infatti, va mantenuta la sicurezza igienico-sanitaria ed è per questo che come amministrazione auspichiamo che vengano presentate delle offerte d’acquisto, così da poter arrivare a una soluzione definitiva della questione Ex Bardin e per riportare sicurezza e pulizia nell’area».
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