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giovedì 21 Novembre 2024,

Da Cortina a Roma, Bagus presenta un progetto al Miur

L'iniziativa nasce da un'idea di Katia Tafner e Cristiana Clementi (nella foto). L'obiettivo è far sì che l'intelligenza emotivo relazionale diventi materia di studio nelle scuole.

Bagus in trasferta a Roma per illustrare il progetto «Bagus Intelligenza emotivo relazionale» al ministero dell’Istruzione, università e ricerca.
Bagus è un’associazione di promozione sociale nata a Cortina nell’estate 2018. Un sodalizio, guidato da Katia Tafner, che ha tra le sue finalità la centralità della persona e le scelte comunitarie, la promozione dei diritti umani, civili e sociali, la cultura della legalità e della pace tra popoli ed anche le ricerche conoscitive con le relative raccolte dati su temi di attualità che possono spaziare dal cyberbullismo alla salvaguardia dell’ambiente, così come la promozione della formazione extra scolastica. Il progetto «Intelligenza emotiva e relazionale» è stato ritenuto in perfetta sintonia con il quadro generale delle tematiche che il Miur intende affrontare e approfondire nei prossimi mesi.

Grande l’interesse e l’apprezzamento per il dossier presentato, elogiato per completezza e professionalità. Il progetto si propone di testare l’utilità dell’inserimento nella scuola di ogni grado, a livello curricolare, di una nuova materia denominata «educazione emotivo relazionale». L’innovazione del progetto è quella del pieno coinvolgimento dei ragazzi, e trasversalmente di genitori e insegnanti, che diventano non solo destinatari, ma anche attori del processo di formazione. Il progetto nasce da un’idea di Katia Tafner, presidente di Bagus, e della dottoressa Cristiana Clementi, formatore emotivo relazionale, che si avvale dell’esperienza di professionisti di livello quali il sociologo Francesco Pira e l’avvocato Francesco Persio.

«Siamo fortemente convinti che questa sia la strada giusta per il cambiamento necessario a migliorare la qualità di vita dei ragazzi e della società odierna», ha fatto sapere la Tafner. «L’apprezzamento ricevuto durante il confronto con un’istituzione come il Miur ci rafforza nel nostro intento. Il prossimo step sarà quello di creare una collaborazione fattiva con regioni e comuni e con i singoli poli scolastici, così come siamo stati incentivati a fare per raggiungere capillarmente il maggior numero di realtà». Come ha ricordato la Clementi, «L’educazione emotivo relazionale è oggi il miglior strumento che possiamo fornire ai nostri ragazzi per affrontare e fronteggiare tutte le problematiche alle quali assistiamo e dalle quali rischiano di venir schiacciati. Sviluppare l’intelligenza emotiva fin da piccoli significa investire da subito per ottenere risultati duraturi nel tempo».

A sostegno del progetto si stanno schierando anche rappresentanti di spicco che si sono distinti, con le loro carriere e il loro esempio, in ambiti diversi: dalla cultura, allo sport e allo spettacolo.
Sono già testimonial l’ex campione di sci Kristian Ghedina, Laura Marzadori, primo violino di spalla del Teatro alla Scala di Milano, Takoua Ben Mohamed, graphic journalist e scrittrice, l’attrice e giornalista Anna Testa, la regista Manuela Tempesta.
Ma perché è stato scelto il nome Bagus? Si tratta di un aggettivo della lingua indonesiana che racchiude in sé varie accezioni positive: significa buono, bello, bravo, fantastico, giusto, sicuro. Ed è una parola che racchiude in sé la volontà di creare una cultura del rispetto e del benessere nel suo significato più alto.

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