A pochi giorni dall’inizio della primavera, è stata pubblicata l’ordinanza che impone il «divieto di distruggere, rimuovere o danneggiare nidi di rondine, balestruccio, rondone e specie affini in tutto il territorio comunale».
La nuova ordinanza prevede la tutela dei nidi anche al di fuori dei periodi riproduttivi (autunno e inverno), così da permettere il riutilizzo dello stesso nido per più anni; concede la rimozione dei nidi solo per interventi edilizi nel periodo extra-stagione riproduttiva e a condizione che questi siano ripristinati artificialmente o che vengano create situazioni per una nuova nidificazione naturale; infine, il divieto di deposito di materiale entro due metri dal nido, così da non agevolare gli animali predatori. Le violazioni saranno sanzionate con ammende da 25 a 500 euro. Inoltre, il Comune prevederà apposite campagne di sensibilizzazione tra la cittadinanza e nelle scuole.
«Riconosciuto il valore della presenza di questi uccelli e la fortuna che abbiamo come città di Belluno di poterli ospitare», spiega l’assessore alle politiche ambientali, Stefania Ganz, «abbiamo voluto ribadire ancora una volta la volontà di proteggere i loro nidi e, quindi, la loro attività riproduttiva. Oltre ad essere una piacevole compagnia, sono indicatori di salute dell’ambiente e biodiversità, e rivestono all’interno dell’ecosistema un importante ruolo, perché, essendo organismi insettivori, contribuiscono a limitare la proliferazione di insetti anche dannosi».
«Questa ordinanza», continua Ganz, «nasce dalla volontà di proteggere la rondine e di riconoscerne l’importanza, e si incontra con l’obiettivo che da sempre persegue il Movimento antispecista bellunese, che da anni lavora per diffondere maggiore sensibilità sui temi della protezione degli animali in generale, e delle rondini in particolare. Ringraziamo quindi i volontari dell’associazione che ci hanno proposto questa ordinanza e annualmente si occupano del posizionamento delle tavolette anti-guano distribuite in città, della loro rimozione, pulizia e ricollocamento».
«La tutela delle rondini, con questa ordinanza, dà un valore aggiunto in più ad una città che, alla luce della sua posizione geografica, ha il dovere di tutelare questa come ogni altra specie», aggiunge Cristiano Fant, presidente di Siamo tutti animali – Movimento antispecista bellunese. «È un dovere che si estende all’intera provincia bellunese e che vede nella sua città capoluogo un esempio e uno stimolo a lavorare per migliorare in tal senso. Gli animali sono un bene inestimabile in un territorio nel quale vivono fianco a fianco con la specie umana; creare una convivenza pacifica e rispettosa con ogni specie presente significa migliorare una condizione socio-culturale che, oggi, pretende livelli certamente superiori rispetto a quelli di un tempo. Questa ordinanza risulta un passo avanti nel nome di un progresso che deve tener conto del benessere di ogni creatura vivente. Un ringraziamento particolare va all’assessore Ganz, che si è impegnata affinché arrivassimo a questo obiettivo».
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