«Il teatro è un diritto e un dovere per tutti. La città ha bisogno del teatro. Il teatro ha bisogno dei cittadini». Le parole di Paolo Grassi, uno dei fondatori del Piccolo di Milano, ispirano la rassegna della rete “Teatro a scuola”, che vede come capofila l’Istituto comprensivo di Ponte nelle Alpi. L’iniziativa è arrivata alla quarta edizione e si terrà venerdì 24 e sabato 25 maggio al centro culturale “F. Parri” di Longarone. «Un momento di condivisione che vede la conclusione dei laboratori realizzati in diverse scuole della provincia di Belluno», sottolinea Orietta Isotton, dirigente scolastico del Comprensivo pontalpino, «grazie all’entusiasmo e al grande lavoro dei docenti, nonché al supporto di esperti, amministrazioni, genitori e volontari. Il progetto nasce da una comune passione per il teatro come strumento educativo potente e dall’esigenza di trova modalità innovative, creative, coinvolgenti per veicolare ad ampio raggio messaggi di alto valore etico e culturale, rendendoli accessibili, comprensibili, concreti. Il teatro è infatti un mezzo privilegiato per celebrare eventi eccezionali, riflettere sui fatti del quotidiano, meditare sul senso della vita e suscitare, nel buio della sala, emozioni, sogni e pensieri».
Ecco il programma di venerdì 24 maggio: la scuola media “Pertini” di Ponte nelle Alpi presenterà “Ognuno può diventare un guerriero”; la IIB della media “Gonzaga” metterà in scena “Elce, il leccio magico”; l’elementare di Vodo di Cadore, che fa parte del Comprensivo di Cortina d’Ampezzo, “Par al mondo a laurà …apède Pino”; la media di Lorenzago, del Comprensivo di Auronzo, “Arsenico e vecchi merletti”; la media di Lozzo “Attraverso il tuo sguardo”; quella di Candide, dell’Istituto comprensivo di Santo Stefano, “Ti racconto Auschwitz”.
Sabato 25 maggio toccherà alla media “Gonzaga” di Longarone con “Terra Madre” e poi con “Ali Baba and the forty thieves”; all’elementare di Villapiccola”, del Comprensivo di Auronzo, che si esibirà in lingua ladina in “L Grufalò”; alla media di Auronzo con lo spettacolo “Duoghe de n ota, duoghe den cuoi” e a quella di Forno di Zoldo con “Adama ed Evo”.
«Per noi il progetto è un modo per mettere le persone in comunicazione e progettare insieme percorsi, attività, eventi finalizzati allo sviluppo delle competenze di cittadinanza», dice ancora la Isotton. «L’esperienza è stata inserita nell’attività di rete “Teatro, luogo di incontri per la cittadinanza europea”, che ha visto il finanziamento della Fondazione Cariverona ed è recentemente entrata a far parte del “Piano triennale delle arti” del Miur».
«Dopo anni di esperienze laboratoriali con i ragazzi», fa presente Donatella De Pra, l’insegnante referente della “Rete teatrale scuole bellunesi”, «di collaborazione con gli esperti teatrali e con i colleghi sento di poter affermare che il “fare teatro” rappresenta un importantissimo momento di formazione, sia per i più piccoli che per gli adulti, in un’ottica educativa basata sull’essere e non sull’avere o sull’apparire».
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