«I farmacisti, soprattutto nei territori cosiddetti periferici, hanno una vera e propria funzione salvavita, e non possono essere abbandonati da soli al fronte di questa devastante guerra». Luca De Carlo, deputato e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, raccoglie l’appello lanciato dai farmacisti del gruppo Farmacie Rurali d’Italia, tra i quali c’è anche Roberto Grubissa, presidente di Federfarma Belluno. Gruppo che ha scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al capo del Dipartimento di Protezione civile Angelo Borrelli illustrando le gravi difficoltà. «Tutte le loro rivendicazioni sono giustissime, e meritano risposta: dalla banale – che evidentemente banale non è – dotazione di dispositivi di protezione individuale al rifornimento dei medicinali e al sistema delle ricette elettroniche», commenta De Carlo. Oltre all’assenza di dpi, i farmacisti rurali denunciano come ci sia l’obbligo di evitare spostamenti, ma come, allo stesso tempo, molti farmaci si ritirino solo nelle farmacie ospedaliere, chiuse il pomeriggio e nei giorni festivi, o come le guardie mediche non facciano ricette dematerializzate, costringendo così i pazienti ad uscire di casa prima per andare a ritirarle e poi per recarsi in farmacia.
«Presenteremo tutti gli emendamenti necessari a dare risposta a questo grido d’allarme che arriva da una categoria sempre in prima linea, e in questi giorni ancora di più, alla quale rivolgo i miei più grandi ringraziamenti», annuncia De Carlo. «Qui si sta parlando della salute e della vita delle persone, dei cittadini e degli stessi farmacisti».
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