Un caso positivo in più rispetto a questa mattina. E il totale, in provincia di Belluno, sale a 488. Anche se quelli attuali ammontano a 443, visto che 19 pazienti hanno perso la vita (3 in più rispetto al bilancio delle 8 di oggi) e altri 26 sono “negativizzati” (cioè persone che erano positive e oggi risultano negative al tampone). È il bollettino di Azienda Zero aggiornato alle 17. Una giornata nera, quella di oggi, giovedì 2 aprile, visto che in poche ore si sono registrati 3 decessi, che si sommano ai 4 di ieri.

Per quanto riguarda il quadro dei ricoveri, in totale sono 84. In area non critica, 43 all’ospedale di Belluno (-3), restano 8 all’ospedale di Feltre; 14 (+4) all’ospedale di comunità di Belluno e 12 ad Agordo. Nel nuovo criterio di realizzazione delle tabelle di Azienda Zero gli ospedali di comunità del San Martino e di Agordo vengono classificati come “strutture territoriali Covid dedicate dove sono trasferiti pazienti da ospedali per acuti”: l’incremento in area non critica riflette dunque il trasferimento di pazienti (che prima venivano classificati come dimessi o che dovevano restare più a lungo nel reparto di ricovero) in tali strutture. I pazienti in terapia intensiva, 9 in totale, sono tutti ricoverati a Belluno. Le persone in isolamento domiciliare (positivi più contatti) sono 1.313 (6 in più rispetto a stamattina).

Nel suo bollettino serale l’Ulss 1 Dolomiti comunica che sono temporaneamente sospesi i ricoveri in Geriatria non Covid visto l’impegno dei medici della Geriatria nell’area Covid. I ricoveri già destinati a questa area degenziale saranno assegnati secondo criterio di patologia prevalente alle degenze di Cardiologia, Pneumologia, Medicina di Belluno o di Pieve.

Attivato inoltre un corso di formazione tramite videoconferenza per i referenti dei Centri di Servizio tenuto dal dottor Ermenegildo Francavilla sulla gestione dei casi Covid e l’uso dei dispositivi di protezione individuale. Nel pomeriggio di oggi c’è stato poi un incontro con i rappresentanti sindacali sulla situazione dei Centri servizi e, a seguire, un incontro con le rsu aziendali sui temi che i sindacati hanno posto all’attenzione della direzione.