«I nostri comuni sono in prima fila, e a Calalzo sicuramente potenzieremo le verifiche, ma chiedo alla Prefettura di fare tutto il possibile per controllare h24 il nostro territorio, soprattutto nelle ore notturne. Continuano infatti ad arrivarmi segnalazioni di abitazioni che alla sera prima sono disabitate e alla mattina dopo ospitano persone da fuori paese: bisogna beccare chi crede di poter fare il furbo». Si avvicina un altro week end e il rischio è che non tutti rispettino le misure per contrastare la diffusione del coronavirus. Per esempio, decidendo di salire in montagna nelle seconde case. E il sindaco di Calalzo di Cadore e deputato di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, lancia un appello a Prefettura e Questura affinché i territori non siano presi d’assalto.
«Non vogliamo che il desiderio di ritrovarsi con la famiglia a Pasqua e di farsi una bella escursione sulle Dolomiti a Pasquetta rovinino un mese di sacrifici di tutti gli italiani», sottolinea. «Per questo, chiedo alla Prefettura e alla Questura in vista del prossimo fine settimana di intensificare i controlli per evitare che i nostri paesi diventino meta per i turisti delle seconde case».
«È necessario quindi monitorare arrivi e partenze su tutte le principali vie di comunicazione della nostra provincia, sia verso il Cadore che verso l’Agordino e lo Zoldano, e le uscite dell’autostrada di Cadola e di Pian di Vedoia, in particolar modo nelle ore serali e notturne quando si crede che la rete dei controlli sia meno capillare», prosegue. «Le nostre montagne saranno sempre qua, pronte ad accogliere i turisti e chi le ama, ma in questo momento dobbiamo pensare alla salute di tutti; tutta Italia sta facendo sacrifici enormi, non possiamo rischiare di rovinare gli sforzi fatti fino ad oggi».
De Carlo porta ad esempio il caso di Cortina d’Ampezzo: »È una situazione emblematica: è uno dei comuni bellunesi più colpiti dal contagio, nonostante non sia uno dei più popolosi, e questo scenario è legato proprio al grande afflusso di turisti e proprietari di seconde case che si è registrato nei primi week-end di marzo, e che si registra tutt’oggi».
Ai proprietari delle seconde case il sindaco e deputato chiede il rispetto delle regole, «ma soprattutto di rispettare il territorio, gli altri e se stessi. Saremo felici di potervi riaccogliere tra le Dolomiti quando questa emergenza sarà finita, ma ora dobbiamo avere il buon senso di continuare con questo sacrificio. Rispetto a un mese fa, quando tutto questo sembrava lontano da noi, la situazione è drasticamente cambiata, e anche le regole, a livello nazionale e regionale, non sono più le stesse, per cui dobbiamo tutti agire di conseguenza: restare in casa oggi vuol dire rallentare il contagio, può voler dire salvare delle vite».
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2 commenti
montanaro
Come si puo’ pensare che le sole Forze di Polizia e le Polizie Locali possano controllare tutto il territorio stradale del Cadore? Non sarebbe meglio impiegare l’esercito e cosi consentire alle suddette Forze Statali e Locali concentrare le loro attività di controllo presso gli esercizi pubblici di ogni ordine e grado e tante altre strutture? In particolar partendo dal presupposto che sono anni che la Polizia di Stato Bellunese rivendica l’assunzione per carenza di personale e peggio ancora le condizioni nel quale si trovano i piccoli comuni del Bellunese magari senza personale della Polizia Locale perchè andati in pensione, come si puo’ pretendere tutto cio’? Secondo me quando si hanno troppi incarichi politici non si sa che pesci pigliare nel fare proposte…
Luca
Io credo che non servano tante pattuglie visto che il Cadore non ha migliaia di accessi!! Mi sembra ridicolo che di fronte a questa situazione e di fronte a tutta questa gente che sta soffrendo ci siano ancora persone che pensano a venire su e concedersi un periodo di vacanza. Certe persone meriterebbero ben altro che multe e denunce!!