Sono 23 in totale gli ospiti della casa di soggiorno Villa “Don Gino Ceccon” di Santa Croce del Lago, in Alpago, positivi al Coronavirus. È il risultato dei tamponi eseguiti giovedì scorso su tutti gli ospiti della struttura (55 anziani fra autosufficienti e non autosufficienti). In questo numero sono compresi i 7 positivi con sintomi lievi emersi dalla prima tornata di tamponi. Alcuni dei 23 ospiti positivi presentano sintomi lievi di febbre e raffreddamento. La maggior parte risulta ad oggi asintomatica. Dalla struttura fanno sapere che c’è stato un decesso venerdì di un residente con tampone negativo poi positivizzato.
Gli ospiti positivi sono stati messi in isolamento al primo piano della struttura, che è stato interamente dedicato ai casi di Covid19 con opportune modifiche interne. Al lavoro personale dedicato. Un protocollo che permette di non far diffondere il virus agli altri residenti. «L’esecuzione dei tamponi a tutti gli ospiti ci permette di gestire con modalità più adeguate la vita della casa. Ora nonostante i molti casi positivi la situazione è stabile e sotto controllo, costantemente monitorata dai sanitari e dall’Ulss», spiega il direttore, Marco Sossai.
Continua anche la fase di controllo dei dipendenti, in particolare infermieri e operatori sanitari: 45 in totale, di cui al momento 10 positivi. Domenica sono stati eseguiti sette tamponi e mercoledì ne saranno eseguiti altri sette. Il quadro complessivo si avrà nel fine settimana quando saranno arrivati tutti i risultati.
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Nei prossimi giorni sarà eseguita la disinfezione completa della casa con il metodo aerosol termico, o secco a base di cloro. Si partirà dai piani di residenza degli ospiti, per poi passare agli ambienti comuni e infine al piano Covid19. Questo per far sì che «tutti gli ospiti negativi», afferma ancora Sossai, «possano continuare a muoversi in ambiente sanificato, a tutela loro e degli operatori». La sanificazione verrà fatta gradualmente perché servono circa tre ore di ambiente vuoto per eseguire l’operazione e areare il locale. «I protocolli che stiamo adottando», spiega Sossai, «ci consentono di tutelare la salute dei dipendenti e degli ospiti residenti. Speriamo non ci siano nuovi casi tra i dipendenti, altrimenti la situazione si complicherebbe ulteriormente dal punto di vista organizzativo».
Villa don Gino Ceccon continua a coordinarsi con l’amministrazione comunale, il cui sindaco ha manifestato la disponibilità a sostenere le necessità della struttura per quanto nelle sue facoltà, e con l’Azienda
Sanitaria. La struttura sta ricevendo grande sostegno da parte della comunità locale. Il vivaio AlpaFlor ha donato delle ginestre ai dipendenti della Casa, come riconoscimento per l’impegno e il sacrificio che stanno facendo. Il coro di Lamosano Chies e il gruppo caccia di Chies hanno fatto delle donazioni per l’acquisto di dispositivi di protezione per dipendenti e ospiti. «Ringrazio il territorio per la vicinanza ed il sostengo che ci sta facendo sentire», conclude il direttore. «Oggi è arrivato anche un messaggio dal Vescovo Renato Marangoni; ribadisco il mio ringraziamento di cuore ai dipendenti che stanno facendo un grande sforzo, mostrando disponibilità e lavoro di squadra, per affrontare l’emergenza».
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