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venerdì 22 Novembre 2024,

Cgil: «Ora sappiamo chi ci sta prendendo per i fondelli»

La denuncia del segretario Mauro De Carli, fortemente preoccupato per la riapertura dele fabbriche: «Si sta rischiando, ci potrebbero essere nuovi focolari di Covid».

«Quasi tutte le attività si stanno rincorrendo, suffragate dagli indirizzi della loro associazione di riferimento, per presentare deroghe alle restrizioni e si scoprono virologi e immunologi nel credere o sperare che l’emergenza del contagio sia del tutto finita. Francamente questo me lo auguro anch’io, ma purtroppo è solo un augurio e non una certezza, voglio troppo bene ai lavoratori che spero solo di avere torto un domani». Parole amare quelle di Mauro De Carli, segretario provinciale della Cgil. Le sue afffermazioni si riferiscono, come ovvio, all’emergenza Covid-19 e alla riapertura delle fabbriche.

«Credo chi in questi ultimi due giorni gran parte dei cittadini comuni si stiano chiedendo chi li sta prendendo per i fondelli», dice ancora il sindacalista. «Il primo ministro Conte fa sapere che le “misure restrittive” sono prorogate per altre due settimane, perché l’analisi del comitato scientifico (Iss), a cui si collega il Governo stesso, ha analizzato come il blocco delle attività e delle limitazioni nella vita quotidiana stiano producendo una riduzione della fase di contagio (e quindi sono state provvedimenti corretti) e che siamo nella fase di stasi, in cui la curva del numero dei contagiati, degenti da Covid-19 e decessi sembra essere al picco massimo. Allo stesso tempo l’Istituto Superiore di Sanità ci segnala che è deleterio abbassare la guardia, cadere nella tentazione di riprendere in modalità di vita quotidiana liberatorie (a Pasquetta niente grigliate e gite famigliari “fuori porta”), soprattutto bisognerebbe ancora evitare spostamenti e assemblamenti».

«Sempre il comitato scientifico ci spiega che siamo al coefficiente 1 del contagio, cioè ogni persona affetta da Covid-19 oggi riuscirebbe a contagiare al massimo una “sola” altra persona, mentre solo una settimana fa questo coefficiente era pari a 3, in qualche zona addirittura a 4» prosegue. «Capisco ora che questa nuova condizione è positiva, ma non definitiva, anzi: proprio ora servirebbe essere maggiormente rigorosi nel mantenere inalterata l’applicazione delle linee guida “restrittive”. Anche qui il comitato scientifico ci spiega che, se ora si commettono degli errori, si può ritornare velocemente verso una decisa ripresa del contagio, in cui si formerebbero nuovi possibili focolai».

Come dire, sarebbe perso il tempo sinora occupato per giungere alla linea di culmine del contagio da Covid-19, buttate le tante risorse sinora messe in campo per ammortizzatori sociali e liquidità alle imprese e la ripresa, quella vera e definitiva, rimandata ad oltranza. Oltre che un danno alla salute dei cittadini sarebbe un danno per il mondo dell’economia. Ecco allora che De Carli afferma: «A questo punto bisognerebbe individuare chi ci sta prendendo per i fondelli. Perché se le indicazioni dell’Iss sono molto serie e chiare, e sono facilmente applicabili alla gente comune, che infatti è chiusa in casa ed è fortemente limitata nello svolgere azioni quotidiane fuori dell’uscio. Scopriamo invece che in questa ultima settimana il traffico verso i luoghi di lavoro “formalmente chiusi” è notevolmente aumentato. E aumenterà del tutto la prossima settimana dopo Pasqua. Di sicuro si sta rischiando, si dichiara che verranno seguite tutte le metodologie di sicurezza interne alle aziende, che già con sacrificio e scioperi abbiamo imposto qualche settimana fa, ma ci permane il dubbio che sia avventata questa accellerata alla competizione produttiva».

«In tempi migliori, avremmo chiesto al Governo di essere più chiaro, di far rispettare maggiormente il principio cardine dei suoi provvedimenti, quello della restrizione per tutti nello svolgere le varie attività e faccende quotidiane, non solo per le famiglie», conclude. «Ma probabilmente le pressioni dei poteri forti si stanno dimostrando più efficaci delle preoccupazioni del sindacato. Ma almeno ora sappiamo chi ci sta prendendo per i fondelli, quelli che nei loro documenti scrivono che “la salute è il bene primario” e a cui sin d’ora chiediamo di assumersi la responsabilità se ciò non dovesse avverarsi».

4 commenti

  • Giustissimo, ma perché non pensare anche a chi la cassa integrazione non la può ottenere a causa di contratti dove non è prevista, è da febbraio che cerco di fare l’isee, peraltro già iniziato nei vostri uffici, con documenti pronti,mi si ripete che gli uffici sono chiusi. Ditemi voi come faccio ad ottenere un minimo di sussistenza economica dal momento che nulla possiedo???

  • Provi sul sito dell’INPS, hanno reso disponibile il rilascio del pin che è praticamente immediato, si armi di pazienza e nel caso provi a farsi aiutare telefonicamente. Vedrà anche lo stato della sua domanda se già era stata inoltrata. Mi spiace di non poterle essere d’aiuto in maniera più concreta.

  • Purtroppo da anni sta imperando il liberal capitalismo. Nemico del popolo, negli anni ha prodotto squilibri e povertà. La politica purtroppo ha scelto di stare dalla parte dei potenti!! Per uscire dalla crisi sanitaria ed economica dobbiamo riappropriarci della sovranità monetaria. L’ Unione Europea era nata con principi nobili. Ma poi ha prevalso la tecnocrazia fatta da burocrati che prestano soldi ai Paesi più poveri, per riaverli con interessi usuranti.

  • Liberal capitalismo,sovranità monetaria?
    È con il capitalismo che bisogna farla finita,con la società del profitto,rimettendo al suo posto una economia che produce per i bisogni sociali non per l’arricchimento dei pochi capitalisti.
    Lo stato ?
    Comitato d’affari della borghesia di qualunque colore sia.

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