Belluno °C

lunedì 15 Dicembre 2025,

Vellai ha celebrato Sant’Agata (senza rinunciare alla trippa)

Vellai, la tela raffigurante la Vergine Maria con Sant'Agata e la compatrona Santa Lucia, entrambe siciliane, che domina l'intera chiesa da dietro l'altare maggiore.

Con una celebrazione in onore di Sant’Agata v.m., venerdì 5 febbraio Vellai (Feltre) ha onorato la sua patrona di origine catanese. La venerazione di Vellai per Sant’Agata risale al ‘500, con la presenza di una chiesa già intitolata alla santa e abbattuta verso la metà del 1800 per erigere l’attuale edificio di culto a lei dedicato da quasi 150 anni.

La Messa, celebrata da don Vito De Bastiani, è stata accompagnata dalle note dell’organo e dalle voci di alcuni cantori che, a sorpresa, hanno eseguito proprio l’Inno a Sant’ Agata, scritto a fine ottocento dal musicista di Vellai Giovanni Battista Dalla Gasperina. Immancabile la presenza delle associazioni locali, l’ US Dynamo, i Donatori di Sangue delle sezioni di Cart e Vellai e gli Alpini che, unitamente ai fedeli del paese, sono testimonianza di come il culto della Santa sia profondamente radicato nella tradizione religiosa della frazione feltrina.

Quest’anno non è stato possibile coniugare l’evento religioso con il tradizionale momento conviviale nella sala parrocchiale. Tuttavia, gli organizzatori non si sono arresi e la trippa, piatto principe che da anni delizia il palato dopo la Messa, confezionata in porzioni sigillate, ha ravvivato la cena dei fedeli tra le mura di casa, alimentando di certo anche i ricordi delle passate celebrazioni.

Nei tre giorni precedenti la festa sono risuonate, come da tradizione, le note del Campanò, una particolare esecuzione musicale ad opera di Gianantonio Cecchin e di alcuni volontari. Una delle tre campane collocate nel campanile è proprio dedicata alla patrona, divenuta nel Medioevo anche protettrice contro gli incendi e di conseguenza protettrice dei costruttori di campane, suonate un tempo allo scoppiare questi eventi calamitosi. Nel corso dell’omelia, don Vito ha ricordato le vicende che condussero Agata, giovane catanese di nobile e ricca famiglia di fede cristiana, al martirio. Le sofferenze inumane inferte alla giovane a nulla valsero però contro la sua volontà ferrea di rimanere consacrata a Cristo. Erano allora tempi difficili per i cristiani a causa delle persecuzioni dell’imperatore Decio. Agata dimostrò coraggio nel ribadire la sua fede e nell’affidarsi ad essa nell’estremo dolore, un esempio di incoraggiamento per l’umanità del 3° millennio, perseguitata e sofferente a causa della pandemia.

Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *