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mercoledì 16 Aprile 2025,

A Sedico torna lo sportello filosofico, questa volta online

Casoni: «In un periodo così complicato, affinare i propri strumenti di pensiero, cultura e ragionamento razionale è di sicuro qualcosa di utile».

Tutto era partito nel 2019 come progetto pilota. Poi, con il lockdown del 2020 e la pandemia, un periodo di stallo causato dall’impossibilità di incontrarsi in presenza. Ma gli strumenti tecnologici permettono di superare questa dificoltà. Riprende infatti, online, lo Sportello filosofico del Comune di Sedico, in collaborazione con Philoactiva. «In un periodo così complicato, affinare i propri strumenti di pensiero, cultura e ragionamento razionale è di sicuro qualcosa di utile», sottolinea l’assessore Sebastiano Casoni, che sin dall’inizio si è fatto promotore del progetto. «Grazie a Luigi Amato Kunst per la rinnovata disponibilità a tenere lo sportello». Per prenotare un appuntamento basta scrivere alla mail sportellofilosofico.sedico@gmail.com. Le attività sono gratuite.

«Il progetto vede la collaborazione tra l’assessorato alla Cultura e Philoactiva Organization, società danese di consulenza e analisi filosofica rappresentata da Luigi Amato Kunst», ricorda Casoni. «Assieme a PhiloActiva, siamo riusciti a far partire questa iniziativa, una dei prime in Italia, che segue ad altre esperienze in Europa. L’obiettivo è rendere la filosofia attiva e sostenibile in senso pratico. Non è uno sportello psicologico, non si occupa di assistenza sociale, e non è un counseling, ma è uno strumento culturale, che aiuta ad acquisire consapevolezza della realtà, consentendo attraverso strumenti essenzialmente culturali la progressiva presa di coscienza e di risposta individuale. La filosofia attiva fornisce strumenti razionali e profondità di pensiero, è utile nel prendere decisioni e nell’adattarsi a cambiamenti improvvisi. Ecco quindi che, in questo periodo che stiamo vivendo, difficile e assolutamente inedito, l’iniziativa può esprimere tutta la sua utilità». «Ricordiamo che PhiloActiva ha avuto negli anni scorsi esperienze in Danimarca, Svezia, Lussemburgo e Francia», conclude, «e anche in organizzazioni umanitarie come il Danish Charity Council, la Croce Rossa Lussemburghese».

Martina Reolon

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