«Se ne è andato un grande uomo, uno studioso, un professore universitario, ma soprattutto un vero amico». Così il presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, Oscar De Bona, ha ricordato Ulderico Bernardi (morto il 7 aprile a 84 anni all’ospedale di Treviso) che è stato anche studioso dei flussi migratori che a cavallo tra ‘800 e ‘900 portarono milioni di italiani a cercar fortuna e lavoro oltre le Alpi e oltre oceano. E proprio per il suo studio dell’emigrazione veneta l’Associazione Bellunesi nel Mondo aveva instaurato con lui un forte legame, sia direttamente, sia attraverso l’Utrim (Unione Triveneta degli Italiani nel Mondo) e l’Unaie (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Immigrati).
«Ho avuto modo di conoscerlo trent’anni fa – ha spiegato De Bona – quando sono diventato presidente della Consulta del Veneti nel mondo e Ulderico era uno dei “saggi” designato dal mondo della cultura veneta. Quanti incontri con lui, come consulente, quando ero presidente della Provincia di Belluno. Il Veneto, con la sua scomparsa, è di certo più povero».
La Biblioteca dell’emigrazione «Dino Buzzati» (presente nella sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo di Belluno) ha tutti i volumi che Ulderico Bernardi ha scritto in merito all’emigrazione veneta e italiana. Anche la rivista «Bellunesi nel mondo» ha avuto l’onore di pubblicare diversi suoi articoli nel corso degli anni.
«È stato protagonista della ricerca di questo popolo – ha concluso De Bona – costretto a lasciare la sua terra, il Veneto, oltre centocinquanta anni fa. Ciao Ulderico. Riposa in pace e grazie per tutto quello che hai dato, anche ai Bellunesi».
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