Una chiusura totale della galleria sarebbe un colpo durissimo alla sopravvivenza delle scuole superiori di Centro Cadore e Comelico. Lo affermano Mara De Lotto e Stefano Suani, rispettivamente Dirigente scolastico e Presidente del Consiglio di Istituto dell’Istituto di Istruzione Superiore Statale Enrico Fermi, realtà con sedi a Pieve di Cadore e Santo Stefano di Cadore. Hanno inviato una nota ai sindaci del Centro Cadore e del Comelico, al presidente della Magnifica Comunità di Cadore, al Presidente della Provincia di Belluno, al Prefetto di Belluno, al Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, al Dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Belluno, ad Anas Veneto, ai Dirigenti degli Istituti comprensivi dell’Ambito 9 Cadore e ai parlamentai bellunesi.
La nota fa seguito ad una delibera del Collegio dei Docenti dell’Istituto Fermi, appositamente convocato allo scopo di condividere la preoccupazione per le problematiche a cui gli studenti della scuola andrebbero incontro qualora si verificasse l’ipotesi di chiusura della galleria Comelico.
«L’Istituto Superiore Enrico Fermi è un polo scolastico che comprende cinque indirizzi di studio, un liceo, due istituti tecnici e due istituti professionali, con due sedi distinte: due plessi si trovano a Pieve di Cadore, sedi del liceo scientifico, dell’istituto tecnico tecnologico e dell’istituto professionale per i servizi socio sanitari, indirizzo ottico e uno a Santo Stefano di Cadore che comprende l’istituto tecnico economico e l’istituto professionale per l’industria e l’artigianato per il Made in Italy con curvatura Mobile e Arredamento», si legge nel documento. «Il bacino di utenza comprende studenti provenienti dal Comelico, dal Centro Cadore, dalla Val Boite, da Cortina d’Ampezzo, nonché da alcuni comuni del vicino Friuli, in particolare Sappada e Forni di Sopra. Si tratta di una realtà che coinvolge mediamente seicento studenti più le rispettive famiglie. La percentuale di pendolari che usufruisce della galleria è rilevante. Sono infatti molti gli studenti che si recano quotidianamente a Pieve dal Comelico e dal Cadore a Santo Stefano. La ventilata ipotesi di chiusura finirebbe per compromettere totalmente una situazione relativa al trasporto già di per sé difficile. Bisogna ricordare che il territorio in questione è costituito da piccoli paesi, i cui collegamenti richiedono già adesso lunghi tempi di percorrenza. Come si può dedurre, una chiusura totale della galleria sarebbe pertanto un colpo durissimo per la stessa sopravvivenza di queste scuole. Ricordiamo che l’Istituto Fermi assicura la quasi totalità dell’offerta formativa superiore del nord est della provincia di Belluno e sottolineiamo che i primi due anni dopo la terza media sono parte integrante dell’obbligo scolastico. È in gioco pertanto lo stesso diritto costituzionale allo studio per i nostri ragazzi».
Sul tema è intervenuto anche il Partito Democratico: «Dobbiamo restare uniti ed evitare fughe in avanti. Su una cosa siamo tutti d’accordo, il Comelico non può rimanere isolato». Lo affermano Mario Bonazzola del Pd del Cadore, la segretaria provinciale del Pd Monica Lotto e il deputato bellunese Roger De Menech. «Lunedì parteciperò alla riunione convocata a Santo Stefano di Cadore», anticipa De Menech. «È corretto l’approccio di affrontare tutti insieme il problema come amministratori, rappresentanti dei cittadini e delle categorie economiche. Dividerci su questo tema sarebbe un inutile esercizio di stile e allontanerebbe le soluzioni invece che avvicinarle».
L’unione nella scelta delle priorità, ricorda Monica Lotto, «ci ha consentito in meno di venti anni di rifare a nuovo il tratto di statale tra Longarone e il Ponte Cadore e negli ultimi tre anni di trovare i finanziamenti e far partire i lavori per 70 milioni di euro sulle strade del Comelico. Potremo trovare una soluzione all’annoso problema della connessione con il Comelico solo a patto di condividere le priorità ad ogni livello istituzionale». «Per il Comelico e il Cadore dobbiamo cogliere l’opportunità di rivedere il piano della mobilità interna», dice Bonazzola, «garantendo attraverso infrastrutture accessibili a diverse modalità (auto, bici, trasporto pubblico) i collegamenti e i servizi per le terre alte».
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1 commento
Giuseppe
Durante l’anno scolastico le municipalità locali potrebbero garantire agli studenti itineranti accoglienza facilitata negli alberghi, contribuendo in questo modo anche alla sopravvivenza delle strutture ricettive nei periodi di assenza dei turisti. Fino a non molto tempo fa vi erano collegi e convitti…