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domenica 24 Novembre 2024,

Quando le Poste non funzionano: nove copie di una rivista a un solo destinatario

L’Associazione Bellunesi nel Mondo protesta per il disservizio della consegna della rivista “Bellunesi nel mondo” da parte di Poste Italiane. De Bona: «Un nostro associato ha addirittura ricevuto nove copie della nostra rivista, che dovevano essere consegnate ad altri soci».

L’Associazione Bellunesi nel Mondo, congiuntamente alla direzione del mensile «Bellunesi nel mondo», entrambi attivi ininterrottamente dal 1966, denunciano il perdurare del disservizio gravante sulla consegna della corrispondenza da parte di Poste Italiane. «Di recente, infatti, sono aumentate le segnalazioni di nostri associati che, o ricevono il giornale a distanza di mesi, oppure non lo ricevono affatto, e parliamo dell’Italia e provincia di Belluno», si legge nella severa nota dell’Abm.

«Ci corre anche l’obbligo di segnalare che, fra i tanti episodi di mal servizio, riscontriamo anche quello paradossale accaduto al Presidente della Famiglia Bellunese di Nord Reno-Westfalia, aderente alla nostra Associazione: nella sua buca delle lettere si è trovato nove copie del nostro mensile indirizzate ad altrettanti nostri associati residenti nelle province di Venezia e Padova! Inutile aggiungere che tale modo di agire da parte di Poste Italiane è quanto meno incommentabile e del tutto ingiustificabile, nemmeno come puro e semplice… incidente di percorso!»

Il giornale, per un’associazione come l’Abm, è apprezzato strumento di collegamento tra gli associati sparsi nei cinque continenti. «I ritardi e la non consegna delle copie, entro i termini di tempo stabiliti o mai, offuscano l’immagine dell’Abm», scrive l’Associazione, «rischiando, in taluni casi, di indurre qualche destinatario a non rinnovare più la quota associativa. Da segnalare anche il danno economico per l’Abm: se la rivista non viene consegnata, la stessa viene nuovamente spedita dall’Associazione Bellunesi nel Mondo con spese di spedizione e di stampa aggiuntive».

Purtroppo, non capita soltanto all’Abm: «Sappiamo di non essere i soli, nel panorama dell’editoria locale, a patire la medesima situazione che, se sarà perseverata nel tempo, ci vedrà costretti a chiedere la più ampia adesione di altre testate per ulteriori forme di protesta al fine di arrivare quanto prima ad una normalizzazione del servizio. Ciò deve consentire di rispettare il rapporto tra editore e lettore, ma anche di onorare lavoro e impegno di tanti volontari che nelle associazioni come la nostra garantiscono la puntuale pubblicazione dei rispettivi organi di informazione. Nel frattempo», conclude il messaggio l’Abm, «ci vediamo costretti anche a segnalare quanto sopra esposto all’attenzione dei rappresentanti istituzionali del territorio bellunese confidando in un loro autorevole e pronto intervento a sostegno delle nostre legittime istanze».

1 commento

  • Con i costi attuali della carta e le disfunzioni del recapito postale, è indubbiamente da preferire un’edizione digitale.

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